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Francesco Santorelli, en historie om hevn innen sport og catering

Før jeg begynner å fortelle deg denne historien, vil jeg stille deg et spørsmål: har du noen gang prøvd å sosialisere med de som bor ved siden av deg? Det er klart jeg snakker om ekte sosialitet, hva så mange forkynner på nettet, men som få innser i virkeligheten. Ja... jeg sikter til sosiale interaksjoner mellom mennesker som ved et uhell finner seg selv å bo ved siden av hverandre, men de kjenner ikke hverandre egentlig, eller bedre, som ofte ikke er interessert i å gjøre det.

Likevel... ja, likevel lever vi i en tid med gode virtuelle forbindelser, og, dessverre, mye mindre enn forhold som forutsetter reelle kunnskapsforhold. Mi riferisco a quei ‘legami di vicinato’ che si consolidano nel tempo, men fremfor alt leve, og som ofte hjelper hverandre, gjør deg mindre alene, som alene ofte kommer for å finne seg selv for omstendighetene i livet. Uten tvil vår tids vanvidd, frykt og mistillit, de legger ikke til rette for levende sosiale relasjoner. In questa veloce era digitale, rapportarsi sui social network dà l’illusione di una maggiore sicurezza, con meno rischi e interferenze nella nostra sfera privata.

Ma ora vi chiedo: tutto ciò a che prezzo? Apparire e non essere, riempire vuoti senza viverli realmente.

Vel, ho voluto fare questa premessa perché recentemente, dopo l’ennesimo cambio di residenza, mi sono trovata in queste circostanze: tra persone vicine e sconosciute, at, nonostante i numerosi impegni reciproci, hanno deciso di cambiare lo stato delle cose. Come dico sempre, la conoscenza delle persone e la condivisione di esperienze è di grande emozione ed arricchimento. È per questo che oggi voglio raccontarvi la storia di un giovane uomo, in un certo senso ‘a me vicino’, che ho molto apprezzato per la forza e la determinazione che ha dimostrato nel vincere una grande sfida: la vita e gli ostacoli che ci pone.

Vi presento Francesco Santorelli, atleta della Briantea84.

Complice di questa storia è la bellaMbriana, spirito benevolo portatore di serenità e buon auspicio, protettrice delle case e dei luoghi in cui è ben accolta. Una fata buona nata da un’antica leggenda partenopea, che sta accompagnando Francesco nella sua nuova avventura in un campo diverso dal solito: quello della ristorazione. Immagino già le vostre facce stupite!  Legami di vicinato, spiriti, leggende… ma di che cosa stiamo parlando direte?! Be ', mi sa che avete proprio ragione. Forse è il caso di partire dall’inizio

Francesco Santorelli, klasse 1992, è stato un bambino come tanti che a Napoli, sua città natale, amava giocare a calcio con gli amici. Un’infanzia bruscamente scossa a sei anni, dopo che un’auto accidentalmente l’ha investito per strada, causandogli una seria disabilità motoria. Un evento traumatico che, dopo le conseguenti difficoltà di adattamento, ha dato via alla sua seconda vita. Fondamentale il supporto della famiglia, essenziale la sua determinazione, ma soprattutto la sua voglia di socialità. de facto, dopo alcune esperienze di sport individuale, il bisogno dello spirito di squadra lo ha portato a scegliere il basket in carrozzina. Inizialmente con la Ciss Napoli, deretter, dopo la chiamata in Brianza, terra in cui si è trasferito stabilmente, con la Briantea84, società sportiva paralimpica con cui dal 2013 ad oggi ha vinto ben 21 trofei.

E la bella ‘Mbriana direte? Cosa c’entra in tutto ciò?

Vel, Francis, oltre ad avere la passione per lo sport di squadra, da buon napoletano ama la pizza. Non contento dei traguardi raggiunti, si è voluto fissare un nuovo obiettivo: diventare ristoratore. Un progetto che gli ha fatto scattare una molla, eller bedre, che lo ha portato all’apertura di una pizzeria a Monza: 'Mbriana Pizza & Mat'. Un locale inaugurato nel gennaio del 2022 insieme al cugino Giuseppe Corrado: formazione alberghiera a Napoli, tirocinio a Londra, realizzazione personale in Brianza. "Du vet Cynthia, a Napoli posso affermare di aver imparato a fare la pizza, ma a Londra certamente ad accettare le tante ore di lavoro che la ristorazione impone."

Pizze e Sfizi con materie prime selezionate campane e brianzole, che ho assaggiato e molto apprezzato la sera in cui sono andata a trovare Francesco nel suo locale. In realtà per noi due trovarsi a tu per tu è molto facile. Som jeg skrev, il destino ha voluto che Francesco sia in un certo senso ‘a me vicino’, eller bedre, per dirla tutta, che sia un mio buon vicino di casa. Ecco svelato l’arcano. Vicini di casa che nonostante i molti impegni hanno deciso di tanto in tanto di trovarsi e raccontarsi, magari, aggiungo io, accompagnati da un buon calice di vino e qualche specialità acquistata durante i nostri viaggi. Piccoli momenti di vita che rendono speciali i rapporti tra le persone che casualmente si trovano a vivere accanto.

Si è soliti dire che tutto quel che ci accade ha un senso. Personalmente ci credo fermamente. Sono convinta che ci creda anche Francesco.

Mbriana Pizza & MatVia Marsala 14, Monza – www.mbrianamonza.it




"Å lage sjokolade er en ønologs sak": Marco Colzani, vinmaker-sjokolademakeren fra Brianza

La mia voglia di conoscere realtà artigianali del territorio in cui vivo e il mio amore per la frutta, mi ha portato a conoscere Marco Colzani, un artigiano con cui ho condiviso criticità e molti spunti su cui riflettere. Un enologo-cioccolatiere brianzolo che ama la frutta. Ja, perché sempre di frutta parliamo, sia che ci riferiamo all’uva per la produzione del vino, che alle fave di cacao per il cioccolato. Il suo, un progetto sognato e realizzato presso un’area dalle caratteristiche architetture industriali di un tempo, che a seguito di un piano di recupero, è diventata ‘Distretto del Gusto’. Mi riferisco all’ex Formenti, nel centro di Carate Brianza.

Marco Colzani è cresciuto nel laboratorio di pasticceria di famiglia a Cassago Brianza. Diventato agronomo, uscito dalle mura della realtà familiare, ha voluto evolversi autonomamente nel settore enologico. Dopo alcune esperienze sul lago di Como, ha continuato in diverse realtà vitivinicole italiane, e non solo… In Franciacorta con il gruppo Moretti, successivamente a fianco di Roberto Cipressoenologo di fama internazionale, fino ad arrivare in Sicilia, lavorando a fianco di Arianna Occhipinti, compagna di università, con cui ha fatto la prima vendemmia nella sua cantina a Vittoria. Non si è fatto mancare neanche qualche esperienza in Nuova Zelanda e in Canada, con qualche vendemmia fuori stagione per seguire la produzione di ice wine, i ‘vini di ghiaccio’. Un’esperienza che dovette interrompere per un certo periodo per esigenze familiari, che lo riportarono a dedicarsi totalmente all’attività connessa alla pasticceria insieme al fratello. Med tiden, le produzioni più affini alla sua vena creativa, lo orientarono verso due lavorazioni: i succhi di frutta, at, se non fosse per la fermentazione sono poco distanti dal mosto, e il cioccolato. A questo proposito mi fermo un attimo, per riflettere su un’affermazione di Marco.

"Cynthia, in realtà il cioccolato è più capibile da un enologo che da un pasticcere, visto che uno dei passaggi essenziali eseguito sulle fave di cacao è la fermentazione. Også, nella lavorazione vanno gestite questioni quali acidità e ossigenazione. Kort sagt, fare cioccolato è un affare da enologo, e la conoscenza enologica che ho acquisito mi è servita a reinterpretare in maniera moderna la produzione di cioccolato.”

Un’affermazione condivisa anche da un amico cuoco-pasticcere con cui, a tal proposito, mi sono confrontata. In effetti, la maestria di un pasticcere è dal cioccolato in avanti, ovviamente partendo dal presupposto che scelga una buona materia prima. Dessverre,, i etterkrigstiden, con l’arrivo dei semi lavorati industriali, le piccole lavorazioni del cioccolato sono state abbandonate per questioni economiche, e conseguentemente, anche la produzione di impianti adatti per le lavorazioni artigianali (fino a 100 kg giornalieri). A tutt’oggi, il costo delle fave di cacao è pari, se non superiore, ad un cioccolato di media qualità industriale già fatto. Una considerazione che ci dovrebbe far riflettere sulla scelta dell’acquisto.

I collaborati di Marco

Seguendo l’attività dei collaboratori di Marco in laboratorio, mi è sorto spontaneo chiedergli che tipo di formazione professionale è richiesta per chi si pone come obiettivo lavorativo fare cioccolato. Sorprendente la risposta, ma soprattutto l’ascolto delle storie di vita di alcuni dei suoi aiutanti. Eccone alcune. Camille, una giovane francese che da Lione, dopo un corso di laurea in economia e commercio e un’esperienza in Francia nella produzione del cioccolato, si è trasferita in Italia per amore. Dopo una visita in azienda da Marco e un confronto lavorativo, ha avuto inizio la sua collaborazione che dura ormai da due anni. Paola, formazione professionale di pasticceria a Casatenovo, divisa tra l’attività in un laboratorio di dolci e l’aiuto presso un asilo. Marco l’ha travata perfetta per i suoi progetti di formazione con i bambini. Rachele, formazione in lettere. L’incontro con Marco è avvenuto dopo il suo rientro dal Perù, a seguito di un anno lavorativo presso un’azienda agricola specializzata nella trasformazione di fave di cacao.

Persone con formazioni diverse che avvicinandosi al cioccolato ne ha hanno fatto una ragione di vita. Meravigliosa passione che rende il lavoro un piacere!

L’importanza della provenienza delle fave di cacao

Nei nostri discorsi relativi alla provenienza delle fave di cacao si è parlato anche di Claudio Corallo. Un italiano di cui esser fieri, che a São Tomé e Príncipe, nel Golfo di Guinea, dopo avere affinato le tecniche per la trasformazione del cacao, partendo da una buona materia prima, forma gli agricoltori e lavora in perfetta armonia con l’ambiente. Il risultato è la produzione di un cioccolato che molti definiscono tra i più buoni al mondo. Men det er en annen historie ...

Vel, ritornando all’importanza della provenienza delle fave di cacaoMarco acquista esclusivamente da cooperative o da aziende agricole, assicurandosi che sia garantita la tutela dei lavoratori, e che nel contempo non ci siano situazioni di sfruttamento minorile, piaga non del tutto ancora superata. Negli ultimi anni, con il ripristino della filiera corta, la tracciabilità del cacao è totale, e conseguentemente più garantita. In più, la facilità dei contatti diretti con i coltivatori, visto che non è più essenziale l’intermediazione dei trader del cacao, agevola le collaborazioni. Il cacao di fatto è quotato in borsa, e il suo prezzo è fissato a livello internazionale.

A proposito di DOP e IGP, indicazioni sulla provenienza istituite dallaUE

Quando ho chiesto a Marco qualche indicazione sulla provenienza della frutta che trasforma, si è aperta una discussione su un’altra questione a me molto cara. Mi riferisco alle ‘perplessità’ di molti, la oss kalle dem det, på de velkjente motsetningene til akronymer som i stedet for å tydeliggjøre forvirrer forbrukeren. Du kjenner til akronymene som vi finner skrevet på frukt og mer ... Jeg refererer til PGI-er, Beskyttet geografisk identifikasjon som setter en begrensning på territoriet der transformasjonen finner sted, ma non sulle materie prime. I praksis garanterer det produksjonsstedet og oppskriften, mentre la materia prima può provenire anche da altre località. I motsetning til, produktet med DOP-merket, Beskyttet opprinnelsesbetegnelse, den må være laget i Italia med italiensk råvare. Forskjellen skjer ... ja, en vanskelig sak for beskyttelse av italienske produksjoner, som ofte gjør det vanskelig for forbrukere å velge kjøp.

Viktigheten av å samarbeide med lokale håndverkere

Jeg var veldig glad for å høre de mange aktive samarbeidene med håndverkerne i området. For eksempel, bare for å nevne noen få, Marco er partner i 'ciderhus-prosjektet' for produksjon av cider(fermentert med eplejuice) con il Menaresta bryggeri, un’altra interessante realtà produttiva di cui vi ho raccontato recentemente. Una collaborazione voluta per la sua convinzione che il mondo della birra sia molto più preciso e attento del mondo enologico, sia dal punto di vista delle ossidazioni che dalle contaminazioni batteriche

Attiva e proficua inoltre la collaborazione che punta alla formazione con le scuole superiori limitrofe. In particolare con ‘In-Presa', centro di formazione professionale il cui motto – dal fare nasce l’esigenza di impararela dice lunga. Uno dei tanti progetti realizzati e più volte citati nei miei scritti, situati sempre presso il ‘Distretto del Gusto’ di Carate Brianza.

“Con la frutta io faccio vendemmie tutti i giorni!"

Vi assicuro che ascoltare Marco nel descrivere la sua passione per la trasformazione della frutta è stato davvero avvincente. Tante le sue affermazioni che mi hanno colpito e fatto riflettere. Ad esempio quando, riferendosi alle sue esperienze come enologo ha esordito dicendomi: "ut, a differenza di prima io con la frutta faccio vendemmie tutti i giorni!” spiegandomi che i veri stimoli in cantina, durante la sua attività di enologo, li trovava solo in alcuni brevi periodi del dell’anno. Faktisk, a suo dire, per molti lavorare la frutta per ottenere succhi e confetture potrebbe sembrare molto meno affascinante che trasformare l’uva in vino, ma per lui, è molto più stimolante e divertente. Che dire… forse solo che ad ognuno il suo, purché sano e ben fatto!

Due i suoi attuali laboratori, uno per la produzione di cioccolato e uno per la trasformazione della frutta in succhi e confetture. Trasformazioni che, per il cioccolato, vengono raccontate attraverso un percorso di formazione chiamato ‘Spazio Cacao’, aperto a chiunque voglia saperne di più sulla provenienza e sulla lavorazione del cacao, starter fra bønnen. En opplevelse som jeg forsikrer deg om stimulerer sinn og sanser!

Marco Colzanis verksted www.marcocolzani.it

Piazza Risorgimento, 1 (inngang fra via Firenze) Carate Brianza (MB)

 




En bondeagronom med 'sko i hånden' lånt ut til øl!

Siamo a Carate Brianza, nel Birrificio Menaresta fondato da Enrico Dosoli, birré e paisan (birraio e contadino). Insieme ad un gruppo di appassionati birrofili, accomunati da un’anima popolare e una agricola, produce birra, heller, birre e sidri (meglio usare il plurale)!

Prima di raccontarvi com’è andata la mia visita in birrificio, e soprattutto quali sono stati i miei assaggi preferiti, voglio fare un breve ripasso. Ett, perché scegliere una birra adatta ai nostri gusti implica curiosità, conoscenza e qualche riflessione. faktisk, se un tempo ci si limitava alla scelta tra una bionda e una rossa, i dag, vista la crescente offerta di tipologie di birre proposte, la selezione è certamente un po’ più impegnativa. Ovviamente la scelta a cui mi riferisco è diretta in particolare alla birra artigianale, una bevanda alcolica prodotta con cereali che il mastro birraio personalizza con il suo estro e la sua esperienza. Un prodotto vivo non pastorizzato (processo di conservazione) e non microfiltrato (ricco di sostanze proteiche) at, se bevuto consapevolmente, è naturale e salutare.

Come da definizione del Ministero delle politiche agricole “Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, i produksjonsfasen, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza e la cui produzione annua non superi i 200mila ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di prodotto per conto terzi."

Una scelta che ci permette di orientarci anche verso lo ‘stile della birra’, termine con il quale si diversifica questa bevanda alcolica in base alle peculiarità, agli ingredienti, al metodo di produzione, al colore, alla gradazione alcolica e alla storia. Fortunatamente agli appassionati birrofili viene anche in aiuto la ‘Carta delle birre’, un utile strumento sempre più presente nei locali che facilita la selezione in base all’esigenza di gusto del momento. de facto, degustare una birra comporta un’analisi visiva, lukt og smak, et svært nyttig verktøy i stadig større grad tilstede i lokalene. I tillegg, et svært nyttig verktøy i stadig større grad tilstede i lokalene, et svært nyttig verktøy i stadig større grad tilstede i lokalene, necessaria per evitare l’ossidazione della stessa, e la conseguente alterazione dei profumi. A questo proposito è fondamentale l’utilizzo di bicchieri puliti senza l’ausilio di saponi grassi e brillantanti, che ‘uccidono’ la schiuma, I denne forbindelse er det viktig å bruke rene glass uten hjelp av fete såper og skyllemidler som 'dreper' skummet. I denne forbindelse er det viktig å bruke rene glass uten hjelp av fete såper og skyllemidler som 'dreper' skummet.

Vel, I denne forbindelse er det viktig å bruke rene glass uten hjelp av fete såper og skyllemidler som 'dreper' skummet. I denne forbindelse er det viktig å bruke rene glass uten hjelp av fete såper og skyllemidler som 'dreper' skummet. I denne forbindelse er det viktig å bruke rene glass uten hjelp av fete såper og skyllemidler som 'dreper' skummet?! Meglio usare il plurale! faktisk, per dirla tutta, l’infinita varietà della loro produzione non mi ha facilitato, eller bedre, prima di trovare la mia birra giusta, mi ha portato a fare molti assaggi tra birre ‘creative’ nate da un’ispirazione o una storia, birre ‘speciali’ nate da stili birrari e innovazione, birre ‘barricate’… sour, wild, barrel aged. A queste, deretter, si aggiungono le birre single batch e le collaboration beers, per una produzione in continuo divenire. Mica è finita qui… ci sono anche i sidri (fermentati alcolici di succo di mele, nel loro caso di mele biologiche di Valtellina), prodotti in partnership con Marco Colzani, enologo e produttore artigianale di succhi (ma questa è un’altra storia…).

A questo punto vi chiederete quale birra ho scelto? Vel, anche se il mio cuore non tradirà mai la mia passione per il vino, ci sono momenti in cui la birra la fa da padrona. Når det er sagt, tra i miei assaggi, la favorita è stata la Verguenza, una birra ‘speciale’ in stile double I.P.A. ambrata, profumata e straluppolata!

Ho trovato molto interessante anche la Lamberwine, Barley wine, “vino” d’orzo. Birra importante di tradizione anglosassone che i bravi mastri birrai di Menaresta invecchiano in botti di Dailuaine, whisky scozzese distillato sulle sponde del fiume Spey. Una birra liquorosa da sorseggiare lentamente, dal color brunito e dai sentori di miele e caramello. Una birra da meditazione (alc. 13,5%), da abbinare ad un buon cioccolato fondente in serate in cui ci si vuole coccolare.

Un birrificio con evidenti richiami al territorio: la scelta del nome si rifà alla sorgente del Lambro, il logo riproduce la ‘Sperada Lombarda’, tradizionale acconciatura femminile utilizzata in Brianza fino all’inizio del ‘900. È situato in una vecchia area industriale (ex fabbriche Formenti), denominata “Distretto del Gusto", per l’interessante e comprensibile destinazione d’uso dei suoi padiglioni.

Menaresta, una realtà produttiva nata nel 2007 dalla passione di Enrico Dosoli per i prodotti agricoli e la loro trasformazione. Agronomo birraio durante la settimana, e contadino ‘con la zappa in mano’ durante il suo tempo libero al seguito di un’Anatra Stonata, l’azienda agricola della moglie. Una passione per la birra maturata durante gli anni di studio alla Facoltà di agraria di Milano, men særlig, dopo la frequentazione di corsi formativi e collaborazioni presso aziende per la progettazione e il collaudo di impianti di birrificazione.

“Tutto è iniziato, i Fondo, con un pugno di malto in un catino…”

Con lui Marco Rubelli, bottegaio cantastorie. In collaborazione: Oscar Mancin, tecnico birraio, Andrea Pagani, cantiniere, Lorenzo Scardoni, the tradesman e Arianna Dalmiglio e Michela Marelli, in tap room.

Convivono in noi due anime: quella “popolare” e agricola, un po’ goliardica e irriverente, che si è tradotta in spontaneità e originalità, e quella tecnica e professionale, derivante da studio e continua ricerca. Ciò ha portato alla creazione di birre sempre “di carattere”, in cui si fondono insieme l’ispirazione tratta dalle storie personali e dalla natura, l’abilità e la conoscenza brassicola e la volontà un po’ scanzonata di proporre sempre il massimo livello qualitativo senza però prendersi mai troppo sul serio, con autoironia e divertimento, e il desiderio vivo, per ogni birra, di raccontarci sopra anche una storia, arricchire il prodotto, oltre che di bontà, anche di aneddoti e contenuti.

Oltre al birrificio ho avuto il piacere di visitare anche la loro bottaia, den Caution Barrication Area. Un luogo speciale per chi come me ama queste atmosfere. Un ambiente in cui è protagonista il legnoutilizzato più come contenitore che conferitorededicato dal 2009 alla maturazione e produzione di birre sour e barrel aged.

Un pomeriggio di assaggi e conoscenza passato in allegria con anime romantiche che producono birra di qualità con materie prime selezionate e con costanti collaborazioni sul territorio, per la promozione e la valorizzazione del settore brassicolo artigianale brianzolo.

"Abbiamo inventato la birra fermentata col lievito madre, utilizziamo ingredienti anche particolarissimi, ma produciamo anche birre in stile che hanno fatto la storia brassicola in Italia. Siamo forse poco attenti al marketing, poco presenzialisti, ma spacchiamo il capello in quattro per la qualità e non abbiamo paura di lasciare libere le briglie dell’ispirazione! Per questo gli appassionati (ma anche un pubblico più ampio) ci conoscono e ci stimano.” Enrico Dosoli.

Menaresta bryggeri www.birrificiomenaresta.com 

Piazza Risorgimento, 1 (entrata al civico n. 4) – Carate Brianza (MB)

 




Alle burde lære å oppdage og holde øye med det glimtet av lys som flimrer i tankene hans mer enn glitteret fra himmelhvelvet til barder og vise menn?

La prima volta che ho sentito menzionare il ‘Kümmelè stato a Cortina d’Ampezzo. Un termine che non conoscevo usato da un’anziana ma arzilla signora, Første gang jeg hørte om Kümmel var i Cortina d'Ampezzo, Første gang jeg hørte om Kümmel var i Cortina d'Ampezzo, e con l’assaggio di deliziose preparazioni erboristiche da lei preparate. Første gang jeg hørte om Kümmel var i Cortina d'Ampezzo, Første gang jeg hørte om Kümmel var i Cortina d'Ampezzo, Første gang jeg hørte om Kümmel var i Cortina d'Ampezzo. Det nytter ikke å fortelle deg hvordan skjebnetegningene til tider forbløffer meg, til det punktet å lede meg mot kunnskap om mennesker jeg føler meg veldig nær hverandre på grunn av deres likheter og felles interesser. Folk har aldri møtt hverandre før, som jeg inngår i en slik harmoni som med andre, til tross for den iherdige frekvensen, Jeg rekker nesten ikke.
 
Franca, klok kvinne av stor kultur, si è trasferita da Treviso a Cortina d’Ampezzo ormai da molti anni. Fra hans ord forsto jeg hvor stor kjærligheten er for denne byen som ligger i hjertet av Dolomittene, Fra hans ord forsto jeg hvor stor kjærligheten er for denne byen som ligger i hjertet av Dolomittene. Den dagen, Fra hans ord forsto jeg hvor stor kjærligheten er for denne byen som ligger i hjertet av Dolomittene, Fra hans ord forsto jeg hvor stor kjærligheten er for denne byen som ligger i hjertet av Dolomittene, che rendono questa rinomata località unica e speciale. Fra hans ord forsto jeg hvor stor kjærligheten er for denne byen som ligger i hjertet av Dolomittene, un liquore aromatizzato con i semi di cumino dei prati, che ha suscitato la mia attenzione per il gusto e per le sue origini antiche.
 

Amando particolarmente i liquori di erbe officinali, Spesielt kjærlige urtelikører, dopo l’assaggio non ho esitato un attimo a chiedere a Franca la ricetta. Law, Spesielt kjærlige urtelikører, come un tempo si faceva, mi ha raccontato che le dosi le erano state date da una signora molti anni addietro. Spesielt kjærlige urtelikører, Spesielt kjærlige urtelikører. È questo il motivo che mi porta a condividere preparazioni tipiche, insieme ai ricordi di chi me le ha trasmesse.
 
Ingrediente principale del Kümmel (dal latino cuminum) è il cumino dei prati, una spezia molto popolare proveniente da una pianta erbacea biennale originaria dell’Asia. In passato era molto usata perché si credeva che il suo uso costante rafforzasse il rapporto con la persona amata. Sarà il caso di riutilizzarla? 😉 Battute a parte, il suo utilizzo è consigliato per le sue proprietà digestive, carminative e antinfiammatorie.

Ma ora passiamo alla preparazione.

In un contenitore di vetro a chiusura ermetica in cui si è posto un litro di alcool puro a 95 gradi unire:

• 50 grammi di cumino
• 25 grammi di anice verde
• 12 grammi di anice stellato
• 12 grammi di semi di coriandolo
• 10 grammi di chiodi di garofano

Chiudere il contenitore e far riposare al buio per dieci giorni avendo cura di agitare il composto quotidianamente. Una volta passato il tempo, preparare uno sciroppo facendo sciogliere in un litro di acqua 700 grammi di zucchero. Unire i composti, og, prima di assaggiare il liquore ottenuto, lasciare riposare al fresco per un mese. Profumato, delicato e digestivo. Ve lo consiglio!




"Å lage vin sammen", Ca'Liptra-prosjektet

Siste stopp på min siste ekskursjon til Cupramontana var på Ca'Liptra-gården. Bare å tenke på det får meg fortsatt til å skjelve! Ikke fraintendetemi, mi riferivo alle fredde folate di vento che quel giorno ancora un po’ mi portavano via! Battute a parte, ritornando seria, ho riflettuto sull’importante influenza che questa condizione climatica ha sulla viticoltura.

faktisk, questa massa d’aria in movimento, agendo sul microclima, contribuisce a ridurre l’umidità e conseguentemente sfavorisce la formazione di malattie fungine. Også, limita lo sviluppo di insetti fitofagi dannosi alle colture e di vettori di virus infettivi per le piante, limitando l’utilizzo di trattamenti fitosanitari. Jeg snakker om vinden, dette atmosfæriske fenomenet knyttet til det biologiske mangfoldet til agroøkosystemer, og i dette tilfellet, av vintreet. En av de essensielle elementene i klimaet, at, sammen med vintreet, til området og til dyktigheten til dem som lager vinen, uttrykke det typiske ved et produkt.

Den dagen, kommet til bestemmelsesstedet, Jeg fant meg selv nedsenket i et ekte naturlig amfiteater. For å fortelle sannheten, var det ikke lett å finne ut hvor nøyaktig stedet var. faktisk, la sede della società agricola è poco segnalata. Allikevel, etter noen oppklarende telefonsamtaler, riuscii finalmente ad iniziare la mia visita a Ca’Liptra. La scelta del nome prende spunto dall’apparato del fiore della vite, una sorta di cappuccio protettivo dell’infiorescenza, che si stacca all’avvenuta fioritura.

Una piccola realtà agricola a conduzione biologica nata nel 2012 dall’unione di tre soci, at, conclusi gli studi di enologia, dopo il tirocinio a Cupramontanacapitale storica del Verdicchiosi sono innamorati a tal punto della zona da trasferire qui le loro vite. "Å lage vin sammen", questo è il progetto. Uno di loro, Roberto Alfierimia gentile guidaè giunto qui da Monza, sua terra di origine: “Il Verdicchio l’ho conosciuto e apprezzato durante il mio praticantato a Cupramontana. È molto interessante la sua evoluzione, soprattutto se invecchiato almeno cinque anni.”

Partiti con due ettari di vigneti, parzialmente recuperati, oggi ne allevano nove. Sette nella Contrada di San Michele, zona storica esposta a sudla zona più calda di Cupramontanacon terreni molto scoscesi e vigne con una pendenza media del 40 %, e due in Contrada San Marco. Gressede vingårder kun behandlet med kobber og svovel. I et beskjedent anlegg, fortsatt i ferd med å arrangere, fra 2012 de vinifiserer i en liten kjeller raffinering i stål- og betongtanker, for en total på omtrent 20.000 flasker per år.

Sadity, surhet og mineralitet, fellesnevneren for vinene deres:

KYPROS : 100 % Verdicchio, urfolksgjær. Uttrykk for territoriet til Cupramontana, forening av forskjellige tomter. Gjærer og foredler på den fine bunnfallet, i betongtanker, I det minste 8 mesi.

S.MICHELE 21 : 100 % Verdicchio. Vingårdsvin. 0,55 ha, 350 m s.l.m. med rader mot sørøst. Fermentazione spontanea senza controllo di temperatura in barriques di più passaggi. Affinamento per 12 mesi sulle fecce di fine fermentazione e 6 mesi in bottiglia.

LE LUTE : 100 % Verdicchio, metodo classico. Uva raccolta da un singolo appezzamento a 380 m s.l.m. con filari esposti a sud. Prodotto solo in annate particolarmente favorevoli. Affina in bottiglia per oltre 36 mesi.

CALIPTRA : Trebbiano in purezza, urfolksgjær. Vengono effettuate due diverse raccolte: la prima, anticipata, per mantenere l’acidità e la seconda a maturazione, con breve macerazione sulle bucce. Le due masse, tenute separate fino a fine fermentazione, vengono poi unite per l’affinamento, che si svolge in vasche di acciaio per sei mesi sulle fecce fini.

ARANCIO : Trebbiano in purezza, urfolksgjær. Proveniente da una singola vigna a 220 m s.l.m. esposta a est. Una lunga macerazione sulle bucce lo sfuma d’arancio. Affinamento di otto mesi in acciaio sulle fecce fini.

AMISTA’ : Montepulciano in purezza. Proveniente da una piccola vigna di 0,27 hektar a 200 m s.l.m. vendt mot vest. Utstyrt med friskhet og drikkbarhet, siden den utfører en kort maserasjon av 2-3 giorni. Gjæringen ender i oppbrukte barriquer og ståltanker, raffinering på bunnfallet for 9 mesi.

            Ca'Liptra Agricultural Company – Via San Michele, 21 Cupramontana (AN) www.caliptra.it

 




"Å lage vin sammen", "Å lage vin sammen"

Markedet, så vakkert så mye fortsatt lite kjent. Jeg sikter først og fremst til innlandet, og, for fans som meg, til sine gamle vinruter. Stier oversådd med åser og historiske landsbyer som får øynene til å gnistre av landskapets skjønnhet. Blant de mange, på min siste utflukt, Jeg ønsket å velge en som alltid har vært knyttet til dyrking av vintreet. En delvis fjellkommune hvis navn viser til kulten av gudinnen Cupra, en kursiv guddommelig beskytter av jordens fruktbarhet. Mi riferisco a Cupramontana, borgo storico situato a 505 metri s.l.m. nel cuore delle Marche, che dal 1939 si è guadagnato l’appellativo di capitale del Verdicchio, per la valorizzazione che ha saputo dare a questo vitigno.

Ricordo che anni fa, ad uno dei miei corsi di avvicinamento al vino, trovai singolare la somiglianza genetica che lega il Verdicchio ad un vitigno veneto. Mi riferisco al Trebbiano di Soave, coltivato nella provincia di Verona e Vicenza, men ikke bare. Tra le ipotesi più accreditate sembra che quest’antica ‘parentela’ sia dovuta ad una migrazione di agricoltori veronesi che nel Quattrocento, per fuggire alla peste, si trasferirono nell’anconetano. Un esodo forzato e documentato, che indusse la popolazione veneta a portare con sé anche le barbatelle delle loro viti. Ovviamente con il passare dei secoli questo vitigno ha saputo ben adattarsi alle condizioni microclimatiche e alle caratteristiche geomorfologiche del terreno, esprimendosi al meglio e assumendo una vera e propria identità organolettica, grazie alla quale può considerarsi un vitigno autoctono. Il Verdicchio – il cui nome ha origine dalle persistenti sfumature verdi dell’acinoè un vitigno versatile che, se lasciato invecchiare, sorprende per la complessità e l’eleganza. Due le denominazioni: Verdicchio dei Castelli di Jesi, di carattere e struttura con tratti alcolici importanti, e Verdicchio di Matelica, più delicato e con un modesto grado alcolico.

Mario Soldati nell’autunno del 1970, under sin andre reise for å oppdage ekte viner, raccontò in “Vino al Vino” il suo incontro con il Verdicchio, eller bedre, med Verdicchio fra vingården Castellucci di Montecarotto. En opplevelse full av intense aromaer, fersk, skarp. Grønnlige strågule farger. Smaker først søtet, så sur, con un’aromaticità che a Soldati riportò alla mente alcuni Riesling, Chablis, Gewürztraminer og Pinot grigi: «Klassen er den samme, men sammensetningen av aromaene er annerledes, spesielt for verdicchio, eller i det minste denne Verdicchio, og, kort sagt, unik."  Bortsett til side, territoriet til Cupramontana er uløselig knyttet til vindyrking og produksjon av Verdicchio. Vandre gjennom gamlebyen, med et typisk middelalderaspekt, ho trovato assai interessanti le botteghe specializzate nella vendita di materiale per l’enologia. Synet av butikkvinduene deres sier mye om interessene til folket i disse landene.    

Continuando con la mia passeggiata ad un tratto il mio sguardo si è rivolto ad una struttura a dire poco imponente. Un gioiello di architettura risalente a inizio ‘700 che avevo tutta l’intenzione di visitare. Peccato che fosse chiusa! Til tross for dette, come spesso accade nei piccoli paesi, se gentilmente chiediottieni! Così è stato anche questa volta grazie all’assessore alla cultura del comune di Cupramontana, la gentile Maddalena Mennechella, che per caso si trovava sul posto per sbrigare alcune faccende. La sua cortese e simpatica ospitalità mi ha permesso di visitare il MIGMuseo in grotta, un percorso museale situato nelle magnifiche grotte del Convento di Santa Caterina. Un labirinto di cunicoli scavati nell’arenaria tutelati dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, in cui attraverso pannelli espositivi e materiali didattici viene raccontato il prodotto simbolo di questa terra: il Verdicchio. All’interno presente anche il Museo dell’etichetta, in cui sono esposte numerose etichette selezionate dal premio ‘etichetta d’oro’.

L’ultima tappa della mia escursione a Cupramontana è stata all’azienda agricola Ca’Liptra. Ma di questa visita vi racconterò meglio nel mio prossimo scritto. Ett, perché quel giorno le forti folate di vento mi hanno fatto pensare alla sua importante influenza in viticoltura. Prima di scriverne però voglio documentarmi meglio. 😉

MIG Musei in Grotta Cupramontana (AN) – www.museiingrotta.it

Photo credit Verdicchio: Turismo Cupramontana www.turismo-cupramontana.com




Hei Laura, du har gått bort, denne gangen virkelig.

Laura Rangoni, journalist, forfatter, elsker natur og dyr. Følsom og modig kvinne. Jeg husker fortsatt da jeg fikk vite at han hadde forlatt landstedet sitt i Savigno, det huset der en sommernatt, sitter i hagen, vi brukte timer på å chatte under stjernene. Hun var borte. Drevet av noen vanskeligheter, han hadde forlatt drømmen om å reise og bo i en liten by i Portugal. Å vite at en venn hadde blitt tvunget til å forlate Italia gjorde meg veldig sint. Jeg husker at jeg skrev på impuls: «Uverdige er de som leder italienerne til å forlate landet sitt!"

Hun brukte ikke lang tid på å svare meg, enkel og direkte som alltid: "Cynthia, ett, Jeg er utflyttet. Det var et lenge gjennomtenkt og veldig drastisk valg. De er italienerne, (alcuni, minst) som får italienerne til å forlate landet sitt. Det er et kulturelt spørsmål, ikke politikk. Mange mennesker er så ekle at de gjør oppholdet ubehagelig. Italia er fantastisk. Synd for italienerne…" Tro at hun ikke elsket dette landet og dets folk? Kanskje for mye, men kanskje også, tristhet for hva disse menneskene har blitt for det meste, førte henne til radikale valg.

Casa Rangoni, Savigno

Laura Rangoni veiledet meg under mitt praksisopphold som journalist. Jeg husker en gang veien var over, under mitt besøk til Savigno, han holdt kortet mitt sa han til meg: "Og nå hva vil du gjøre?«Hun ble veldig overrasket da jeg fortalte henne at det kortet i utgangspunktet representerte en hevn, en utfordring med meg selv som hjalp meg til å overvinne en veldig vanskelig periode i livet mitt. Han var målløs. Cara Laura, nå er jeg målløs. Du forlot oss slik, improvvisamente, fortrengt, vantro… Du har gått bort, denne gangen virkelig.

Som det er min vane å si… folk fortsetter å leve i minnene og skriftene sine. Laura forlot mange. Tenker tilbake på en sommernatt brukt på å chatte sammen under Savignos stjernehimmel, Jeg rapporterer noen av svarene dine hentet fra et intervju som jeg gjorde litt’ År siden. For de som ikke har visst det.

Cynthia, drømmer er min eneste, sanne rikdom. Og drømmer er enkle, forfatter etter land. Duften av sjasmin, roen i kjæledyret mitt, glassene med syltetøy i pantry. Kort sagt, hva i antikken kalt Golden mediocritas. De femti år for meg har merket et viktig vendepunkt: bor bare "utenfor", Jeg foretrakk å fokusere på "innsiden". På de tingene som gjør meg lykkelig, som fyller dagen min, og som ikke har en økonomisk verdi. Av fred og trivsel er mine daglige mål.

Jeg liker ikke å gi uønsket råd, fordi levetiden til hver av oss er forskjellig. Men det kommer et øyeblikk i livet når - hvis det er skjebnen - du forstår at du ikke lenger kan forbli stille i din "komfortsone", forstår at du må tørre, Du må gjøre det du virkelig elsker og prøve å være så glad som mulig, fordi livet går bort på et øyeblikk. Jeg forstår disse tingene i en svært traumatisk, da min far kom ut i morgen for å kjøpe brød og kom aldri tilbake. Et hjerteinfarkt har slått ned i gata. Så jeg bestemte meg for å være dristig, å nyte hvert øyeblikk av livet som du skulle dø i morgen. Og jeg bor i dag med enkelhet, nyter de små tingene.

Jeg er ikke en kokk, Jeg har ikke det tekniske grunnlaget for en kokk, og jeg ville aldri gjøre slikt arbeid. Men jeg elsker maten fordi den bærer av kulturelle betydninger og antropologiske. Maten er den viktigste faktoren for et folks, er fremdeles den første språk og religion, etter mitt syn. Jeg elsker å forske de gamle smaker, spesielt av mitt land, og steder i verden at jeg elsket dypt, Jeg elsker å lage mat som det var en gang, på komfyren økonomisk, bruker antikke verktøy. Deigen for hånd, hakket for hånd, hånd-kutt. Jeg har ikke engang foodprosessor og "settet" mitt med gryter er av museumskvalitet. Jeg elsker enkel mat, det jeg kaller "sultmat", tradisjonelle, dårlig, med ingredienser funnet på territoriet. Altfor ofte har vi glemt de fattige retter, de eldgamle smakene, som har en historie å fortelle, en historie som smaker av kvelder tilbrakt ved bålet, eventyr fortalt i skumringen, eller hardt arbeid for å overbevise jorden om å gi oss grønnsaker og frukt ...

Hei kjære Laura, farvel.

Hagen til Casa Rangoni, Savigno

 




Til minne om Lino Maga, en av vinens siste diktere

Kjære Lino, da jeg hørte at du forlot dette landet, et øyeblikk fikk jeg et støt og en plutselig følelse av tomhet. Det har gått en stund siden forrige møte. Jeg husker at jeg hadde kommet til dere takket være vår uforglemmelige president Sandro Pertini. Hans valg om å drikke Barbacarlo – vin produsert på Val Prei, bakken som eies av familien som bestefar Carlo ga til barnebarna – og besluttsomheten du forsvarte navnet hans med, opp til å garantere eksklusivitet, de fremhevet din utholdenhet i kampen mot overgrepene. Jeg husker fortsatt besluttsomheten du fortalte meg om de juridiske kampene med ... "Cynthia, Kan fermarsi, aldri gi opp!"

Vel, kjære Lino, i relasjoner betyr kvalitet mer enn kvantitet, vi vet det. Nettopp derfor vil du fortsette å leve i minnene til de som kjente deg. Som ikke har hatt muligheten, kan kjenne deg gjennom ordene dine. Nedenfor rapporterer jeg om diktet du ga meg og som jeg har blant mine kjæreste ting. Una delle tante poesie che hai scritto e che hai sparso nella tua bottega dedicate a chi con passione custodisce e rispetta la terra.

Min vin ikke følger reglene i markedet, men de av tid og erfaring, er druesaft av jorden, stedet som fødte, for folk som fortsatt elsker smaken av jorden. Linen Maga




Den lave vintreet til Balter

Balter gård, Rovereto (TN)

Vi er i Rovereto, i provinsen Trento. Det er kaldt, men ikke så mye gitt perioden. Jeg har mine øyne vendt mot en vidde av de jeg liker, av de som får meg til å sukke, av de jeg elsker. Bak meg et befestet slott, en befestet struktur som dateres tilbake til 1500-tallet plassert på en høyde på ca 350 m. s.l.m., hvor Balter-gården holder til.

Jeg har en avtale om besøk, men før du går inn, som er min skikk, Jeg tar en utforskende tur for å se bedre på vingårdene plassert foran den krenelerte strukturen. Jeg blir slått av høyden deres, uvanlig i disse delene. Et valg som absolutt dikteres av fordelene som følge av varmen gitt til planten av jorda. Men det er på tide å gå for å bli bedre kjent med denne landbruksvirkeligheten i Trentino Alto Adige.

I å ønske meg velkommen, forteller Nicola Balter meg en historie om vindyrking født i begynnelsen av 1870 i en bygning med to tårn opprinnelig bygget for militære formål, og først etterpå, brukes som deltegård. En historie avbrutt av de to verdenskrigene på grunn av slottets strategiske posisjon, som brakte, under den andre krigen, Tyske tropper for å bruke den som en luftvernbase.

bare i 1965, etter oppturer og nedturer og fremfor alt en forsiktig gjenvinning av landet nødvendig etter slutten av konflikten, nye vinstokker ble plantet, i første omgang ved å gi druene til andre vingårder. Fra 1990, med etableringen av den underjordiske kjelleren, å lage vin var det nye målet for Balter-familien.

Omtrent ti hektar med vingårder i en enkelt kropp med flat overflate. Tradisjonelle Trentino pergola-vingårder og tette franske Guyot-treningssystemer. For produksjon av den klassiske metoden Chardonnay og Pinot Nero, for Lagrein rødviner, Merlot og Cabernet Sauvignon, for den hvite Sauvignon og Gewurztraminer.

Med respekt for deres klassiske metode, blant de foreslåtte smakingene satte jeg pris på den gode kombinasjonen av Lagrein og Merlot. En ren og omsluttende vin, med en aldring i barriques for 8-10 måneder og flaskealdring.

  • Nicola, Et spørsmål. Foran castelliere observerte jeg dens lave vingårder. Da vi snakket om det var svaret hans: «Det er mitt valg, også basert på en klype galskap!"Kan du forklare meg bedre?

Negli anni ’90 ho intrapreso un percorso di modifica degli impianti già presenti in campagna, andando ad aumentare molto il numero di piante per ettaro con un sesto di impianto molto fitto e l’altezza stessa delle vigne. Varmen i jorda hjelper til med modningen av druene, soprattutto nel nostro caso porta giovamento ai vigneti a bacca rossa come il Cabernet Sauvignon o il Merlot. De er helt spesielle systemer som har tiltrukket seg oppmerksomhet og studier av fagfolk over tid.

En lidenskap for landsbygda overlevert fra generasjon til generasjon Balter, som i dag ser på Nicola som hovedpersonen med det aktive samarbeidet til datteren Clementina (nylig valgt til president for Trentino Winemakers Consortium).  En vingård kjent for sin klassiske Trentodoc-metode og stilleviner.

Balter Farmwww.balter.it – Via Vallelunga II, 24  Rovereto (TN)




UV-C stråler, en verdifull hjelp for bærekraftig vindyrking. #ICAROX4

Diskusjonen min i dag er på UV-C stråler, eller bedre, på deres bakteriedrepende kraft. Jeg viser til elektromagnetisk stråling med en bølgelengde mellom 100 og 280 nanometre som er i stand til å nøytralisere de biologiske agensene som er ansvarlige for utbruddet av de viktigste kryptogamiske sykdommene i vintreet, og ikke bare. Be ', så langt vil jeg ikke si noe nytt, siden de antibakterielle og soppdrepende egenskapene til disse bølgene allerede var testet i 1929. En gyldig hjelp til å redusere, eller til og med eliminere, de mange plantesundhetsbehandlingene som dessverre er nødvendige i vindyrking. Jeg lurer på på dette punktet hva du forventer å bruke dem?! Svaret er enkelt: riktig teknologi!

Vel, det er et helt italiensk prosjekt for grønn teknologi, og mer presist Treviso: ICARO X4. En robot som utstråler UV-C-stråler opprettet for helt avskaffe kjemi i landbruket med en maksimal dekningskapasitet på 10 ha. En hybridrover med eget miljølaboratorium installert i området som skal behandles, i stand til å oppdage vindhastighet gjennom sensorer, temperaturen, luftfuktighet, duggpunktet, regn og andre nyttige parametere.

Et design nesten i gang, utviklet av en innovativ oppstart – Gratis grønn natur – grunnlagt av to partnere som, takket være deres erfaring, de har kombinert mekanikk og elektronikk. Resultatet av denne forpliktelsen har gitt liv til en robot enhet som oppfyller behovene til en stadig mer bærekraftig vindyrking. En drøm for mange, spesielt av de som vil være gode for miljøet.

Effekten av UV-C-stråler på DNA av bakterier, gjær og virus har vært kjent i noen tid. Direkte bestråling av lange elektromagnetiske bølger 260 nanometer, irreparabelt å skade DNAet til disse patogene mikroorganismer, hindrer reproduksjon av dem. Men jeg lurer på hvordan denne robotenheten oppfører seg med alle de andre livsformene som er så viktige i det komplekse økosystemet i vingården.

For å avklare min tvil stilte jeg noen spørsmål til Valter Mazzarolo, forsknings- og utviklingsdirektør i Free Green Nature.

  • Når vi snakker om organisk vindyrking, er beskyttelsen av gunstige insekter veldig viktig for å respektere det komplekse økosystemet som finnes i vingården.. Jeg har lest at robotenheten du har designet sørger for en behandling ledsaget av en kraftig luftstråle som har den funksjonen å bevege løvet for å spraye alle deler av vintreet og samtidig fjerne nyttige insekter. Har jeg rett?

Ja riktig, dette er en konsekvens, Selv om funksjonen i virkeligheten også er nyttig for andre aspekter som er en del av våre industrielle og patenterte hemmeligheter.

 

  • Som allerede skrevet utstråler ICARO X4 UV-C-stråler, elektromagnetisk strålingmed antibakterielle og soppdrepende egenskaper. Gjentok dette, Jeg lurer på om, i tillegg til å eliminere sopp og bakterier, det kan også ha en destruktiv effekt på andre mikroorganismer som er tilstede i vingården. Jeg refererer spesielt til naturlige gjær, encellede sopp tilstede på vintreet, hvis tilstedeværelse er viktig for de vinprodusentene som, gjennom spontane gjæringer, de tar sikte på å oppnå naturlige viner med større identitet.

Behandling er egentlig ikke en destruktiv morder, det avhenger av energien vi går til “dryss” da den administreres av den sentrale datamaskinen som gir en gradvis nedstigning for å tillate utvikling og reformasjon før høsten, med tabeller i henhold til miljøparametrene samlet av en analysestasjon plassert i feltet. Det sier seg selv at Italia er hjemmet til oppfinnerne, men selskaper på vårt nivå som har investert millioner av euro e 28 år med forskning absolutt ikke “skli” på disse lett løste trivialitetene, tvert imot er det mye viktigere aspekter som vi ivrig ivaretar.

 

  • ICARO X4 handler om natten og i fullstendig autonomi for menneskers sikkerhet. En maskin designet også for små produksjoner og heroisk vindyrking?

Nei, roboten handler også om natten for andre grunnleggende aspekter for å lykkes med beskyttelsessystemet, det avhenger av hvilken sykdom som må utryddes eller bedre nøytraliseres. Hvis mugg eller mugg, beskyttelse for operatører og derfor mennesker, den betjenes av SIC2-sertifiserte aktive og passive elektroniske systemer for autonom navigasjon.

Cynthia, vårt selskap forbereder en automatisert og robotproduksjon av høyeste kvalitet på de høyeste teknologiske nivåene. Håpet er å være et eksempel for fremtidige generasjoner.

Gratis grønn natur  www.freegreen-nature.it Måte å jobbe på, 31B – Colle Umberto (TV)

Kredittbilde Gratis grønn natur

                                                                                                          

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