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Cartoline dal Lago di Garda. Paradisi italiani…

Luoghi e Sapori Gardesani.

Qualche settimana fa, dopo aver scelto la destinazione e aver messo due cose in valigia, sono partita verso Malcesine. Una bella località sulla sponda orientale del Lago di Garda in provincia di Verona. Basta poco per recuperare energia, quella buona, quella di cui tutti abbiamo bisogno per superare le difficoltà quotidiane. Ognuno di noi, intorno a se, ha posti bellissimi da visitare. Luoghi, sapori, persone che valgono la pena di essere vissuti, e che rendono speciali i momenti della nostra vita.

Grazie al cielo, o meglio al bel tempo, durante questa mia fuga mi sono goduta due giorni di sole, fermandomi di tanto in tanto quando gli occhi catturavano un’immagine su cui valeva la pena di meditare. Vere e proprie cartoline, quelle che una volta si spedivano alle persone care. Oggi, nonostante le parole corrano veloci attraverso i mezzi digitali, c’è chi ancora non vuole perdere i pensieri che la mente elabora davanti a tali bellezze artistiche e paesaggistiche.

Parco Baia delle Sirene

A Punta San Vigilio, località nel comune di Garda,  in un parco di ulivi c’è una baia visibile dall’alto della strada che porta a Malcesine. Una tappa obbligatoria per chi ama la fotografia, e per chi ha tempo, una sosta per una piacevole passeggiata fino a riva. Io l’ho fatto. Sono scesa lentamente, e, seduta sulla spiaggia ancora semi vuota, ho goduto del silenzio e del benessere che questi paradisi italiani sanno naturalmente trasmettere.

www.parcobaiadellesirene.it

Baia delle sirene

Baia delle sirene

Ulivi del Garda

“Ulivi del Garda tanto umani! Magri, svelti, con il tronco diviso, senza mole, tutti respiro e attenzione, ariosi e ingegnosi, non superano di troppo la statura dell’uomo. Si lasciano cogliere una parte dei frutti dal braccio alzato. Portano ramoscelli più pieghevoli che le vermene dei salci, atti a essere chiusi in perfette corone e a muovere il primo fuoco sotto la catasta.” Gabriele d’Annunzio

Ulivi Parco Baia delle Sirene

Ulivi del Parco Baia delle Sirene

Ci sono ulivi ovunque lungo le strade del Garda. Una terra di olio d’oliva garantito dal 1997 con la DOP “Garda” a tutela della provenienza e delle caratteristiche organolettiche. A Malcesine, grazie alla cultivar Casaliva, al tipo di terreno e al clima fresco, si produce un olio a bassissima acidità. Merito di ben 550 piccoli produttori uniti nel Consorzio Olivicoltori Malcesine, una società nata nel 1946. Circa 7-8.000 quintali di olio extra vergine di oliva prodotto per l’autoconsumo e per i punti vendita del Consorzio. Un olio delicato dai profumi fruttati.

www.oliomalcesine.it

Olio extra vergine di oliva del Consorzio Olivicoltori di Malcesine

Olio Extra Vergine di Oliva del Consorzio Olivicoltori di Malcesine

Malcesine

Arrivata a Malcesine ho visto ovunque tantissima gente, in particolar modo persone straniere. L’Italia è un paese molto amato, si sa, per questo è importante che i nostri ospiti trovino la giusta accoglienza e gli opportuni servizi, soprattutto in tema di accessibilità.

Lungo le vie del centro, passeggiando, ho conosciuto una cittadina raccolta in un borgo antico legato alla storia del Castello Scaligero, sede dei musei di Scienze Naturali, Storia Locale e delle Galee Veneziane (navi del passato spinte solo dalla forza dei remi).

Castello Scaligero di Malcesine

Castello Scaligero di Malcesine

Monte Baldo

Malcesine, una località tra le più caratteristiche del Lago di Garda anche per la presenza della Funivia del Baldo. In pochi minuti, grazie alle sue speciali cabine rotanti, si pùo salire fino a quota 1.800 metri godendo di viste spettacolari.

La funiva è aperta dal 20 Marzo al 9 Ottobre 2016 tutti i giorni, con inizio alle 8,00 fino alle ore 18.45 (ultima corsa dal Monte Baldo).

Funivia Malcesine - Monte Baldo

Funivia Malcesine – Monte Baldo

Il piacere di cogliere un istante, di condividerlo, e di riviverlo nel tempo. Le immagini, sia pur belle, se non vissute personalmente trasmettono parzialmente le emozioni. Per certo, anche così, guardando questa fotografia, è facile comprendere il senso di pace e di benessere che tale bellezza naturale può trasmettere. Il respiro si fa lento, e i pensieri diventano più leggeri. Se ne avrete l’occasione, vi consiglio di non perdervi questa vista.

Via Navene Vecchia, 12 – Malcesine (VR)  www.funiviedelbaldo.it

Monte Baldo

Monte Baldo a quota 1.800 metri

Paese che vai, sapori del territorio che trovi.

Entrando al Ristorante Al Gondoliere, un caratteristico locale nel centro storico di Malcesine, non ho potuto fare a meno di ordinare un piatto di bigoli (o bigoi) con le sarde: pasta fresca preparata con grano tenero, acqua e sale. Un piatto tipico della tradizione veneta.

Ristorante Al Gondoliere – Piazza Vittorio Emanuele, 6 Malcesine Tel. 045 – 7400046

Bigoli con le sarde

Bigoli con le sarde

Quella sera, con piacere, ho assaggiato un calice di Garganega ‘Romeo & Juliet’ 2014 della Famiglia Pasqua vigneti e cantine. Un antico vitigno a bacca bianca molto diffuso nel Veneto. Un vino con un’etichetta dedicata ad una storia d’amore. Uno scatto di Giò Martorana, premio Unesco per la fotografia, che ripropone i messaggi che ogni giorno gli innamorati scrivono sulle pareti del cortile della casa di Giulietta a Verona.

Pasqua Vigneti e Cantine www.pasqua.it

Garganega ‬'Romeo & Juliet' 2014 della Famiglia Pasqua vigneti e cantine

Garganega ‘Romeo & Juliet’ 2014 – Pasqua vigneti e cantine

Arco (TN)

Il mio percorso è continuato la mattina successiva con una breve deviazione ad Arco. Mi sono fermata nel centro per visitare la bellissima Chiesa Evangelica della Trinità, costruita nel 1897 in stile neogotico. Entrando, mi si è avvicinato un pastore con un sorriso e con un classico “Good morning!” Ormai sono abituata ad essere scambiata per una turista inglese, mi succede spesso, soprattutto quando passeggio a Venezia. Finita la mia visita in quel bel luogo di pace, ci siamo salutati con un sorriso, e con un immancabile “Buongiorno!”

Chiesa Evangelica della Trinità - Arco

Chiesa Evangelica della Trinità – Arco

Arco, una cittadina in provincia di Trento che ho apprezzato per l’ordine, per la storia, e per le sue belle aiuole fiorite. In lontananza, ben visibile l’imponente Castello, la cui epoca di costruzione risale all’anno Mille.

Arco

Arco (TN)

Riva del Garda

Dopo aver visitato Arco, passando da Riva del Garda, mi sono fermata nuovamente per seguire la 34° Lake Garda Meeting Optimist Class. Un evento annuale Guinness World a cui hanno partecipato giovani timonieri provenienti da trenta paesi.

Soddisfatta, dopo un caffè nel centro storico di Gardone Riviera, serenamente ho preso la strada di casa pensando al prossimo tour.

www.lagodigarda.it  www.visitgarda.com




Rovereto, “la città delle botteghe”.

Se passate da Rovereto… fermatevi!

Se ne avrete l’occasione, vi consiglio di non perdervi una visita nel suo centro storico. Oltre ad apprezzare le botteghe tipiche, potrete ammirare le testimonianze medievali e settecentesche in perfetta armonia con le atmosfere risalenti al periodo del dominio veneziano. Passeggiare tra le sue vie, ammirare le antiche dimore affrescaste e visitare i suoi musei internazionali, sarà un’esperienza che certamente arricchirà il vostro viaggio. Io ci sono stata pochi giorni fa.

Rovereto, una cittadina in provincia di Trento che ho apprezzato per l’offerta culturale, l’ordine e la sicurezza. Siamo in Trentino Alto Adige, una regione che valorizza l’artigianato come espressione del territorio. Grazie alla Legge provinciale che ha instituito per gli esercizi commerciali con più di 50 anni di attività il riconoscimento di “Bottega storica Trentina”, si ha la possibilità di visitare luoghi identificativi della storia e delle tradizione locali.

Il Comune di Rovereto, per sottolineare l’importanza di questi esercizi, ha voluto ampliare il riconoscimento ad altre due categorie: le “Botteghe di Tradizione Trentina”, gestite con continuità da almeno 50 anni da nuclei familiari, e le “Botteghe Tipiche Trentine”, che propongono tipicità di Rovereto e della Vallagarina. Storia, Tradizione e Tipicità, espressa da chi vive questo territorio da oltre 50 anni.

Sono figlia di un artigiano. Forse è per questo che la mia natura mi porta ad apprezzare tutto ciò che è frutto della passione e della creatività che ciascuno di noi, a modo suo, esprime nel proprio operato. Le sue molteplici forme danno ricchezza e unicità a questo settore. Arti e mestieri da valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni, per non perdere la nostra memoria. Per questo, le botteghe, oltre ad essere luoghi attrattivi per il turista, contribuiscono all’offerta culturale dando un valore aggiunto al territorio.

Durante la mia passeggiata, spesso interrotta per ammirare le belle vetrine e le insegne storiche, mi sono letteralmente bloccata davanti all’antica Drogheria Giuseppe Micheli. Droga, sostanza vegetale con principi attivi utili al nostro organismo. Da qui drogheria. Un significato molto diverso da quello che gli attribuiamo oggi. Entrando, timidamente, ho avvertito da subito intensi profumi di erbe, spezie aromatiche ed essenze per preparazioni liquoristiche. Un settore che mi affascina da sempre, che richiede conoscenza ricerca e studio.

Come una bambina in un negozio di dolci, ho incominciato a muovermi curiosando ovunque, attratta dalle etichette e dai nomi delle radici e delle erbe mediche. Un’ampia offerta di prodotti di erboristeria, integrata da tipicità alimentari e da 600 etichette di vini, liquori e distillati. Un’attività imprenditoriale avviata nel Settembre del 1829.

Drogheria Giuseppe Micheli – Via Mercerie 16/20 Rovereto (TN) www.drogheriamicheli.it

Drigheria Giuseppe Micheli

Ogni città italiana ha un caffè storico, punto di incontro e luogo di conversazione. Quando viaggio li ricerco e ne vivo le atmosfere. A Rovereto ho scoperto la Torrefazione Bontadi. Degustazione di qualità unita alla conoscenza del caffè, grazie alla presenza di un museo con una collezione di 300 pezzi: dai tostini della fine del ‘700, fino alle moke e alle macchine espresso di ultima generazione.

Un’impresa avviata nel 1790 riconosciuta dalla CCIAA di Trento, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, con la medaglia d’oro per l’ininterrotta attività.

Torrefazione Caffè Bontadi – Vicolo del Messaggero, 10 Rovereto (TN) www.bontadi.it

Torrefazione Caffè Bontadi

A conclusione della mia visita non poteva mancare una tappa al MART, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, contraddistinto dalla cupola di vetro e acciaio progettata, insieme all’intera struttura, dall’architetto ticinese Mario Botta. Custodisce una collezione di oltre 20.000 opere rappresentative dei movimenti del secolo scorso. Un museo in cui è possibile fotografare e condividere con il mondo la bellezza dell’arte.

Sono stata attratta in particolare da tre tele. Due di Massimo Campigli – Pugile, 1933 e Figure, 1931 –  per i colori e per i richiami all’arte etrusca da cui l’autore si ispira, e una di Pompeo Mariani – Sotto gli ulivi, 1898 – in cui mi sono rivista in un ambiente naturalmente ricco di storia in cui amo passeggiare.

MartCorso Angelo Bettini, 43 Rovereto (TN) www.mart.tn.it

MART

La mia breve sia pur intensa visita a Rovereto era giunta al termine. Ero attesa in un’azienda agricola di Faedo, di cui a breve vi racconterò.




Le forme del viaggio. Bit 2016

Bit 2016, Borsa Internazionale del Turismo, l’appuntamento milanese per chi ama viaggiare.

Ci sono diverse tipologie di persone in movimento. Alcune amano viaggiare e conoscere luoghi e territori vivendo appieno le realtà locali, mentre altre concepiscono il viaggio come svago e tempo dedicato al relax. C’è poi chi è costretto a spostarsi per lavoro, per sport, per studiare o per curarsi. Infine c’è chi unisce entrambe le cose, coniugando il piacere al dovere.

Ogni viaggio ha la sua forma. Di fatto, nel 2015, ben 1,18 miliardi di persone si sono spostate. Numeri che anno per anno sono destinati a crescere, e che, rapportati ad una popolazione mondiale che conta più di 7 miliardi di abitanti, richiedono riflessioni e strategie.

Per certo, viviamo in un momento storico difficile, che impone scelte informate e consapevoli per le nostre destinazioni. In questo scenario, la Bit 2016, svoltasi dall’11 al 13 Febbraio nel quartiere di Fiera Milano a Rho, si è posta l’obiettivo di approfondire e sviluppare i nuovi trend di questo importante comparto economico.

Qui di seguito alcuni dati relativi ai cambiamenti nelle preferenze degli italiani in viaggio.

  • Aumenta la consapevolezza istituzionale del valore del turismo.
  • La percentuale degli italiani in viaggio varia tra il 52 e il 62%. Il 75% privilegia una destinazione italiana.
  • La regione con più viaggiatori è la Lombardia, seguita da Piemonte e Lazio.
  • Le vacanze sono più brevi ma più frequenti.
  • In crescita la destagionalizzazione della domanda turistica.
  • Circa 21.000 agriturismi e 6.600 fattorie confermano il crescente consenso verso il turismo verde e rurale.
  • Sale la richiesta di percorsi vissuti in modo partecipativo, dall’ideazione fino all’organizzazione del viaggio.
  • L’enoturismo in Italia vale oltre 2 miliardi di euro. Produzioni di qualità e investimenti nell’accoglienza rappresentano un percorso parallelo con un unico traguardo. Di fatto l’enogastronomia italiana fa la differenza nelle scelte dei turisti.
  • Un italiano su 4 opta per il luogo delle sue vacanze in base all’offerta sportiva. Sono 27 milioni gli italiani che praticano regolarmente sport, anche in vacanza.
  • Salgono le richieste nelle strutture extralusso, soprattutto se vicine ai luoghi di interesse artistico e storico.
  • Per quanta riguarda i viaggi all’estero le dieci destinazioni preferite dagli italiani sono: Francia, Spagna, Germania, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, San Marino, Austria, Croazia, Grecia, Stati Uniti d’America ed Egitto.

Alla Bit 2016 tante le forme del viaggio da vivere e da comunicare. A questo proposito ho ascoltato con particolare interesse alcuni membri dell’Associazione Italiana Travel Blogger. AITB è una rete che promuove l’etica e la professionalità dei travel blogger, e che per questo si è data un codice etico per dare qualità ai contenuti. Ma di questo ve ne parlerò più avanti…

bit2016

Fonte: Bit 2016 –  www.bit.fieramilano.it




La “Strozegada” di Levico Terme. Atmosfere e tradizioni natalizie.

Vivere l’atmosfera del Natale nei piccoli paesi, permette di riappropriarsi delle tradizioni autentiche tipiche di questo momento dell’anno. Pochi giorni fa, a Levico Terme, mi sono immersa nel clima natalizio caratteristico delle località di montagna.

Un comune in provincia di Trento situato alle pendici del Lagorai, la più vasta catena montuosa del Trentino, noto per le sue acque minerali scoperte nel medioevo durante lo scavo di gallerie. Acque arsenicali-ferruginose che, per la loro azione sedativa e curativa, agiscono sul sistema nervoso. Per chi vuole provarle la stagione termale alle Terme di Levico inizia da Aprile e si conclude a Novembre.

Una cittadina elegante con un piccolo centro storico, botteghe artigiane, viali fioriti e alberghi in stile liberty, arricchita dal Parco secolare degli Asburgo e dal laghetto omonimo. Per chi ama sciare, alle spalle della città, c’è una cima con 18 km di piste e un tapis roulant adatto a famiglie con bambini.

Ogni anno, in questo periodo, lungo i viali alberati del parco si possono ammirare cinquanta casette in legno addobbate a festa che formano lo storico Mercatino di Natale. Prodotti artigianali ed enogastronomici rappresentativi del territorio.

Mercatino di Levico Terme

Oltre a percorrere il viale principale, mi sono addentrata con occhi curiosi nelle piccole vie che conducono alla Levico Terme meno conosciuta. Le case di un tempo, i vecchi cortili, e le piccole gallerie comunicanti vissute in silenzio, mi hanno riportato indietro nel tempo. Una Levico certamente meno turistica, ma molto più suggestiva.

Passeggiando nel viale parallelo a quello principale, mi sono soffermata su una tipica bottega artigianale di prodotti in terracotta. Nel suo interno, tantissime campanelle decorate appese ovunque. Secondo l’antica cultura nordica, servivano per allontanare gli spiriti maligni e ad avvicinare quelli buoni.

Campanelle

Sono molti gli eventi in programma che accompagnano la fine dell’anno a Levico Terme. Tra i tanti, durante il mio breve soggiorno, non mi sono voluta perdere la “Strozegada”.  La tradizione vuole che la sera del 12 Dicembre, vigilia di Santa Lucia, i bambini seguendo il carro della Santa fino al piazzale della chiesa, trascinino lungo il percorso la “strozega”: barattoli di latta legati tra loro da un filo di ferro. A destinazione, le letterine con le richieste dei regali, vengono legate a tanti palloncini colorati lasciati volare nel cielo. Dopo tanto rumore, con gli occhi all’insù, il loro pensiero è un solo: “Chi sa mai che col baccano che abbiamo fatto Santa Lucia scenda a portarci i doni…” 😉

Magia e tradizioni natalizie per grandi e bambini da vivere fino al 6 Gennaio.

Buone feste! campanelle

www.visitlevicoterme.it




Turismo “Verde”. Agli Italiani piace sempre di più!

 

Agrinatura Winter 2015 – Lariofiere Erba (CO)

Si è da poco concluso con successo l’appuntamento invernale di Agrinatura, il salone dedicato alla filiera agroalimentare e zootecnica italiana. Focus sui piccoli produttori che, attraverso degustazioni e laboratori, si sono presentati dando utili informazioni ai visitatori per una spesa sempre più consapevole e vicina all’agricoltura.

Tra gli approfondimenti trattati al Tavolo della Convivialità (lo spazio dedicato ai convegni e agli show cooking), ho seguito con particolare interesse l’intervento di Andrea Camesasca, delegato al Turismo della Camera di Commercio di Como. Tema il turismo “verde”, una scelta di viaggio che raccoglie sempre più consensi. Lo dicono i numeri: 4 italiani su 10 optano per una vacanza legata alla natura. ‪#‎GreenTourism‬‬‬‬‬

Investire nel turismo conviene, ma richiede cambiamenti, che in parte dipendono da noi, dal nostro senso civico e dalla nostra educazione. L’Italia è una nazione con una grande ricchezza paesaggistica, storica e artistica, che trova conferma in ben cinquanta siti certificati Unesco. La difesa del suolo, l’agricoltura, la cucina tipica legata al territorio e il turismo rurale, sono settori strategici che vanno costantemente promossi e agevolati.

A questo proposito cito le parole di Agrinsieme, il coordinamento nato nel 2013 che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari: “Il paesaggio agricolo italiano è una grande risorsa. Tra il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica – 800 indicazioni d’origine riconosciute tra vini e prodotti agroalimentari e oltre 9000 specialità tipiche –  le nostre campagne valgono più di 10 miliardi di euro l’anno, senza contare gli oltre 50 miliardi di valore della produzione agricola che si consegue su quei suoli”. Un patrimonio che ognuno di noi ha il dovere di tutelare, per se stesso e per le generazioni future.

Compito delle istituzioni è quello di migliorare la sicurezza, i servizi e le infrastrutture, carenti soprattutto al sud. Il 66% della spesa del turismo internazionale è nel nord Italia. La Lombardia conta 33 milioni di presenze, la Sicilia 14 milioni. La Sardegna, un’isola tra le più belle al mondo, 10 milioni. Dati che fanno riflettere…

Si può fare di meglio…

Nell’accoglienza migliorando l’offerta alberghiera. Sono in netto calo le richieste relative ad alberghi con una o due stelle, mentre da dati Istat, aumentano gli hotel a tre e quattro stelle. In un mercato globale è importante garantire la qualità rimanendo però competitivi.

Nell’accessibilità investendo in servizi che favoriscano il turismo di persone diversamente abili. Sono più di 80 milioni in Europa e 650 milioni nel mondo. Un dovere e un diritto sancito dall’articolo 7 del Codice mondiale di etica del turismo: “La possibilità di accedere direttamente e personalmente alla scoperta ed al godimento delle ricchezze del pianeta rappresenta un diritto di cui tutti gli abitanti del mondo devono poter usufruire in modo paritario; la sempre più estesa partecipazione al turismo nazionale ed internazionale sarà considerata come una delle migliori espressioni possibili del costante aumento di tempo libero e non dovrà essere ostacolata in alcun modo.”

Nel mappare e geolocalizzare i percorsi. Il turismo verde va a pari passo con gli sport all’aria aperta: jogging, ciclismo, nordic walking, equitazione, trekking, arrampicata, canottaggio, etc.

Nel trasmettere un maggiore senso di appartenenza, un segnale importante per il turismo. Se non si crede nel proprio territorio è difficile promuoverlo e favorirlo.

Nell’investire nella rete migliorando le infrastrutture di interconnessione. Siamo sempre più on line, collegati col mondo, veloci nel condividere e recensire. Rendere tutto questo più facile rappresenta una grande opportunità.

Come ha sottolineato Andrea Camesasca, si potrebbe fare molto per favorire il turismo, come ad esempio reinvestire nelle tante strutture dismesse presenti sul nostro territorio. Molti lo hanno già fatto, convogliando energie e risorse per favorire la nascita di luoghi aggreganti di cultura, di storia e di cibo legato alla tradizione.

Il 2016 è alle porte. Ce la faremo? Chissà… Per certo ognuno di noi può fare la sua parte, anche con semplici gesti quotidiani.

Con Giovanni Bazzano, esperto agroalimentare e lo chef Alessandro Varenna

Con Giovanni Bazzano, esperto agroalimentare delle tipicità Lombarde, e lo chef Alessandro Varenna

www.agrinatura.org   Lariofiere – Centro espositivo e congressuale
Viale Resegone,  Erba (Co)




Turismo ispirazionale: “Non più DOVE andare, ma CHI conoscere.”

Vi presento Silvia Salmeri, founder di Destinazione Umana.

Silvia Salmeri, founder di Destinazione Umana, un portale e tour operator che si occupa di turismo ispirazionale: una nuova concezione del viaggio che permette alle persone di incontrarsi. Un progetto che ha iniziato a prendere forma nel Gennaio 2012, quando Silvia, insieme al marito Valerio Betti, decise di aprire un blog con tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità: ViviSostenibile.

  • Ciao Silvia, lascio a te presentarti.

Ciao! Silvia Salmeri, quasi 30 anni, ho fondato ViviSostenibile e poi Destinazione Umana. L’idea del blog di ViviSostenibile è nata quando lavoravo come dipendente in azienda: era il 2012, e con la famosa “crisi” il mio orario di lavoro venne ridotto e io pensai appunto a un modo per tenermi attiva e parlare in modo pratico e divertente della sostenibilità ambientale, tematica a cui ero molto interessata, anche legata alla mia terra, la campagna della Valsamoggia, in provincia di Bologna.

Da lì mi si è spalancato un mondo: grazie al blog ho iniziato a incontrare tantissimi contatti nel mondo del turismo sostenibile, dell’innovazione sociale e nel giro di pochi mesi ho ricevuto una proposta molto interessante, ovvero gestire un b&b sulle “mie” colline, a Monteveglio. Mi licenzio così dal mio lavoro, e passo un anno di meraviglia come host del b&b e lì mi rendo conto che le persone che ospitavo erano sì interessate alle colazioni e ai panorami immersi nella natura, ma erano anche colpiti molto positivamente dalla mia storia, quella di una ragazza giovane che aveva “mollato tutto” per concretizzare un sogno.

Silvia Salmeri

  • Sei passata in pochi anni da un blog a un tour operator. Mi racconti com’è avvenuto?

E’ avvenuto proprio seguendo il mio flusso, ovvero “coltivando le mie passioni” (lo slogan di ViviSostenibile è proprio #ColtiviamoPassioni): l’esperienza del b&b si è conclusa dopo un anno, e da lì, dopo un momento di smarrimento iniziale, abbiamo avuto una nuova idea, ovvero creare un progetto che aggregasse tante altre strutture ricettive in tutta Italia per promuovere il turismo rurale e organizzare eventi che permettessero ai viaggiatori, ma anche ai locali, di scoprire il really undiscovered.

ViviSostenibile così si evolve nuovamente e dopo un altro anno, a giugno 2014, tutte le strutture aderenti al progetto “migrano” sul nuovo portale Destinazione Umana, dove abbiamo dichiaratamente deciso di raccontare l’accoglienza nel turismo in modo completamente diverso, rimettendo al centro le persone e chiedendo al viaggiatore in partenza non solo “dove vuoi andare” ma “chi vuoi conoscere”.

A giugno 2015 (per noi giugno è un mese importante) Destinazione Umana da portale diventa Tour Operator: ora creiamo pacchetti di viaggi ispirazionali tra le nostre Destinazioni rivolte a viaggiatori e aziende. ViviSostenibile si è nel frattempo costituita come associazione e prosegue la sua attività di promozione del turismo rurale, organizzando eventi tutti i mesi alla scoperta della ruralità più vera, quella fatta dall’entusiasmo e dalla passione di persone che cercano di lavorare e vivere in armonia con la natura.

Destinazione Umana - albero di Eliana

  • Turismo ispirazionale, un nuovo modo di viaggiare. Di cosa si tratta e come si svolge il viaggio?

La prima domanda che poniamo al viaggiatore è “Cosa stai cercando?” e gli suggeriamo quattro ispirazioni: cambiamento, innovazione, ruralità, spiritualità. Per ognuna di queste ispirazioni, il viaggiatore potrà trovare storie di persone che hanno aperto agriturismi, b&b, case vacanze e ostelli in Italia e, leggendo le loro storie, il viaggiatore potrà decidere da cosa lasciarsi ispirare. E, lasciandosi ispirare, parte per il suo viaggio.

  • Viaggiare mi piace, incontrare persone di più. A questo punto ti chiedo di propormi qualche tuo itinerario che unisca entrambe le cose.

Mi piace molto questa domanda! Vi porto a conoscere allora due delle nostre Destinazioni Umane. A Standard b&b nelle Marche, che fa parte dell’ispirazione Cambiamento, potete incontrare Angelo e Letizia: nella loro “vita precedente” erano due attori, si sono conosciuti dietro le quinte girovagando per i teatri di mezzo mondo. Poi sono approdati in una vecchia casa di pescatori, ed è diventata casa loro, e casa di tutti quelli che vengono ospitati.

A La Quercia di Licari, venite accolti da Giuseppe, Nicoletta e dal piccolo Carlo, nel loro agriturismo che fa parte dell’ispirazione Ruralità, dove hanno deciso di trasferirsi cambiando vita. Vi accoglierà il loro calore e l’enorme quercia monumentale che racconta secoli di storia, per andare alla scoperta di una storia di vita e della storia del territorio, tra Calabria e Basilicata.

Inoltre, tra i nostri pacchetti di viaggio c’è Vita da Host : a Cà del Buco, in Valsamoggia, provincia di Bologna, potete vivere per un week end proprio come un vero host. È un’ottima esperienza per chi ha sempre avuto il sogno del cassetto di aprire il proprio agriturismo o il proprio b&b: Vita da Host è stato creato apposta per mettervi alla prova, e sperimentare se è questa la vita che volete!

Destinazione Umana - Ecovillaggio

  • Il viaggio è condivisione di esperienze e promozione del territorio. L’utilizzo dei social è uno strumento virale che ne permette velocemente la diffusione. Condividi?

Assolutamente sì. Il nostro lavoro si svolge moltissimo online, il nostro team è in continua ricerca, studio e sperimentazione tecnologica. Crediamo fermamente negli strumenti che abbiamo a disposizione per raccontare, in modo che dall’online si possa passare all’offline, incontrandosi, conoscendosi, aprendoci. Infatti, in novembre, abbiamo appena organizzato due open day di Destinazione Umana, uno a Bologna e uno a Roma. Ci hanno raggiunto molti degli host delle nostre Destinazioni, e anche alcuni interessati al progetto che ci hanno conosciuto – appunto – tramite internet e i social.

  • Destinazione Umana è formata da un team di otto persone. Come vi siete incontrati, e soprattutto, quali obiettivi vi ponete?

Oggi siamo appunto in otto: alcuni di noi si sono incontrati in Valsamoggia, lavorando attivamente su progetti di promozione e incontro sul territorio. Con altri ci siamo “trovati” per strada, e siamo stati gli uni per gli altri le persone giuste al momento giusto. Crediamo moltissimo nel lavoro di squadra: siamo tutti giovani, siamo tutti in evoluzione, rispecchiamo tutti i valori che raccontiamo con il nostro lavoro.
Il nostro obiettivo è (ovviamente!) la crescita del progetto, creando soprattutto quel senso di appartenenza che può raccontare davvero che siamo – potenzialmente – tutti quanti viaggiatori da Destinazione Umana: in fondo, cosa più dell’incontro con un altro essere umano (o anche con se stessi!) può farci viaggiare, scoprire, esplorare?

Destinazione Umana team

www.destinazioneumana.it

www.vivisostenibile.net




L’Italia… paese che vai, castelli e botteghe che trovi: Spilamberto

Spilamberto – La Bottega di ortofrutta di Vito Colamartino – Castello di Vignola

Succede così, mentre viaggio, colpita da scorci ricchi di natura e di storia… richiami irresistibili che fermano i miei percorsi e che mi portano ad osservare, conoscere ed esplorare un’Italia così bella e piena di tutto. Con occhi curiosi, bramosi di scoprire, ogni volta è un’avventura. Per questo, davanti a questi scenari, non mi capacito che un paese bello come il nostro sia bloccato da ingranaggi rugginosi – chiamiamoli così – che ne rallentano la crescita. Nonostante ciò, paese dopo paese, storia dopo storia, continuo a cercare il bello, tentando ove possibile, di non arrabbiarmi per il brutto.

Nel mio ultimo viaggio verso Bologna, incantata dai meravigliosi paesaggi e dai caldi colori autunnali, mi sono fermata a Spilamberto, piccolo comune dell’alta pianura modenese. Attratta da Rocca Rangoni, dopo aver parcheggiato l’auto, ho iniziato la mia passeggiata esplorativa. Un paese che insieme a Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Vignola e Zocca, fa parte dell’unione “Terre di Castelli.”

Un’intesa nata nel 2001, che aggrega otto comuni con una superficie complessiva di 312,15 Km². Lo scopo è l’ottimizzazione delle risorse relative ai servizi essenziali per la cittadinanza: Istruzione, Servizi sociali, gestione del personale, Polizia locale, sistemi informativi, pianificazione del territorio, gare e appalti di fornitura di beni e servizi, ecc. Un esempio di efficienza italiana da cui prendere spunto.

Rocca di Spilamberto

Uno dei modi per conoscere le città, è di passeggiare tra le botteghe storiche, pro loco permanenti delle tipicità e delle tradizioni locali. Ascoltando le storie di chi vive i paesi, si riesce a comprenderne meglio le realtà, e si hanno consigli e spunti di visita non sempre presenti nelle guide. Camminando sotto i vecchi portici di Spilamberto, sono stata attratta in particolare da una bottega di ortofrutta per l’ambientazione storica e per la ricchezza dei prodotti.

Il titolare, Vito Colamartino, un uomo emigrato dalla Puglia a venticinque anni per motivi di lavoro, visto il mio interesse mi ha dedicato un po’ del suo tempo. In realtà, tracce delle sue origini sono ben visibili nella vetrina del suo negozio per la presenza di alcune riproduzioni di trulli in pietra.

La Bottega di ortofrutta di Vito Colamartino

Dopo un’esperienza lavorativa a Milano come garzone, venuto a conoscenza di un’offerta di lavoro presso un’azienda di autotrasportatori, si è trasferito a Spilamberto. In questo paesino dell’Emilia, dopo aver lavorato per due anni come camionista, ha realizzato il desiderio di aprire un negozio di ortofrutta: un luogo di memorie, di storia e di cose buone. Tra l’altro, in un angolo del locale che vi consiglio di visitare, c’è un ottimo aceto balsamico invecchiato da lui prodotto.

Aceto balsamico tradizionale

La sua, una vita di sacrifici ma anche di soddisfazioni. La fatica di doversi alzare ogni giorno alle due del mattino per andare all’ortomercato di Bologna e scegliere la frutta migliore, ma anche il piacere nel ricevere i complimenti dalla famiglia del Maestro Pavarotti per la preparazione di un cesto di frutta da loro commissionato.

Dovevo andare. Dopo i saluti di rito, Vito ha voluto prepararmi un cestino di frutta che ho spizzicato percorrendo le strade della bella Modena.

Vito Colamartino

Ero attesa a Bologna, in ritardo come spesso accade quando viaggio. Nonostante ciò, continuando il mio percorso, alla vista della maestosa Rocca di Vignola mi sono bloccata ancora. Un’antica costruzione ben conservata menzionata dai testi intorno al 1178, la cui data di origine non è ben certa. Cinta da mura millenarie è stata protagonista di molte vicende storiche, e da molti passaggi di proprietà. Nel 1945 la Rocca è stata prigione dei partigiani, fino a diventare successivamente sede di gerarchi fascisti. Dal 1998 è sotto la tutela della Fondazione di Vignola che la custodisce e la promuove.

Terminata la visita i miei pensieri si sono persi guardando lo scorrere delle acque del fiume Panaro. Solo qualche minuto, prima di continuare il viaggio…

Castello di Vignola

Fiume Panaro

 -Rocca di Spilamberto Piazzale Rocca Rangoni – Spilamberto (MO) – www.visitmodena.it

– La Bottega di Vito Colamartini – Via Umberto I – Spilamberto (MO) Te. 050 785219

– Rocca di Vignola Piazza dei Contrari, 4 Vignola (MO) www.roccadivignola.it

 




Assaggi di territorio italiano. Lodi, la “terra dei mille campanili”.

Rassegna Gastronomica del Lodigiano – 3 Ottobre/13 Dicembre 2015

Lodi, una giovane provincia istituita nel 1992, ricca di verde, di storia e di sapori antichi. Siamo in Lombardia, la prima regione agricola d’Italia. Nonostante ciò, come sottolineava il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo discorso inaugurale in Piazza della Vittoria, fulcro storico della città, il territorio agricolo si è molto ridotto. Una questione su cui si dibatte per far si, che una terra come la nostra, mantenga la sua originale vocazione agricola. Il lodigiano, per non perdere la sua memoria, vanta ben dieci musei dedicati alla civiltà contadina.

Sono passati molti anni dall’ultima volta che ho visitato Lodi. Anni in cui, come dico spesso, avevo occhi diversi. Nonostante ciò, la mia passione per l’arte, la storia e le produzioni agricole non è cambiata. Con uno sguardo più attento ora le mie scelte sono più mirate e consapevoli. Detto ciò, si parte verso questa giovane provincia alle porte di Milano.

La prima cosa da fare arrivati a Lodi è fermarsi per assaporare le atmosfere di questa città. Le vecchie insegne delle botteghe ci riportano a tradizioni e a un tempo in cui gli uomini e le donne vivevano la vita con ritmi diversi, e con scelte alimentari più legate al territorio. I centri storici dovrebbero privilegiare un’offerta che rappresenti maggiormente le produzioni locali. Una fiera del buono e del bello permanente, sostenuta e agevolata dalle istituzioni.

Lodi, la città delle mille torri

Durante la visita alla città, il mio consiglio è di fermarsi in uno dei tanti locali storici per assaggiare la Raspadüra, sfoglie di formaggio grana molto giovane (7-8 mesi), per l’appunto ‘raspato’ con l’ausilio di un apposito attrezzo. Si usa mangiarla con le mani accompagnandola con delle noci o con dell’uva.

Un altro formaggio tipico non salato che vi consiglio di provare è il Pannerone, da “Panéra”, che in dialetto lodigiano significa crema di latte. Il suo un sapore molto particolare: un dolce iniziale che si evolve in un finale amarognolo. Un formaggio che accompagnerei volentieri con un bicchierino di buona grappa secca.

Raspadüra

A due passi da Piazza della Vittoria c’è il Tempio Civico dell’Incoronata, un gioiello dell’architettura rinascimentale a forma ottagonale sorto nel 1488 su disegno di Giovanni Battagio. Il campanile del 1503 è di Lorenzo Maggi, l’abside del 1691 è di Lorenzo Fontana. Una magnificenza con interni  completamente decorati da tavole e splendidi affreschi. Assolutamente da vedere.

Tempio Civico dell'incoronata

Nel Lodigiano le atmosfere cambiano in fretta. Una provincia con un’estensione di circa 782 km2 circondata da parchi e riserve naturali, attraversati da una rete ciclabile di oltre 500 km. Pianure e vie d’acqua, l’Adda a est e il Po a sud, da vivere a poca distanza dal centro storico a bordo di battelli. Navigare in Lombardia è possibile.

Adda

Tradizione, valorizzazione storica e artistica e futuro sostenibile. Lodi, con il Parco Tecnologico Padano, polo di innovazione nel settore agroalimentare, investe nella ricerca per garantire prodotti più sostenibili e sani, e per aiutare le imprese ad innovare. Molto interessante e consigliata la sua visita. PTP – Science Park

Parco Teconologico Padano

Ho vissuto tutto questo, e molto di più, durante la 27′ edizione della Rassegna gastronomica del Lodigiano, evento patrocinato da Regione Lombardia che, dal 3 Ottobre al 13 Dicembre 2015, valorizza questo territorio, le sue tradizioni e i suoi prodotti.

Rassegna gastronomica del Lodigiano

www.lodi2015.it
www.provincia.lodi.it




Un’alba di fine estate alla Riserva San Massimo

Reportage fotografico di un’alba vissuta alla Riserva San Massimo – Gropello Cairoli (PV)

Il 30 Giugno 2014, dopo aver pubblicato un’intervista a Dino Massignani, Direttore dell’Azienda Agricola Faunistica Riserva San Massimo a Gropello Cairoli (PV), mi sono recata li di persona per conoscere questa realtà. Durante la mia visita ho molto apprezzato l’attenzione nelle pratiche agricole per il rispetto e la conservazione del biosistema esistente. La sua preservazione è fondamentale per l’ambiente, per l’agricoltura e per la nostra salute.

E’ questo il motivo che mi ha spinto, a distanza di un anno, a riviverla nuovamente, questa volta però a modo mio: all’alba e da sola, anche se in realtà da sola non lo ero affatto. Per godermi nella pienezza tutti i suoni della Riserva, sono stata spesso costretta a fermarmi, perché lo stesso rumori dei miei passi alterava la loro percezione integra.

Se avrete occasione di visitarla, potrete vedere molte zone d’acqua, habitat essenziali per la sopravviveFullSizeRendernza di numerose forme di vita. Ambienti naturali importanti non solo per organismi acquatici e piante, ma anche come aree di sosta per far trascorrere la stagione invernale in luoghi con un clima mite a molti uccelli migratori (svernamento). Nella Riserva ci sono varie specie animali. Mi piace osservarli, ma liberi, nella loro naturalezza…

Per non disturbarli con la mia presenza, sono salita su una vedetta ben nascosta tra gli alberi. Sono stata li a lungo, ma nulla… Una volta scesa, dopo qualche passo, d’incanto mi sono trovata a poca distanza da un giovane daino. Siamo rimasti così, per quasi un minuto, fissandoci, immobili, con emozioni diverse, ma pur sempre emozioni. Sono felice di aver fatto il mio piccolo Safari nella Riserva, da sola, senza rumori, solo con il cuore che batteva forte…

Riserva San Massimo

La Riserva San Massimo è situata nel Parco Lombardo della Valle del Ticino. Una vasta superfice boschiva naturale tra fauna, rogge, paludi, campi agricoli e risaie. Una Riserva di protezione speciale per la salvaguardia di diverse specie animali e vegetali, protette dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura delle specie minacciate.

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Riserva San Massimo - Gropello Cairoli (PV)

Azienda Agricola San Massimo
Loc. San Massimo – Gropello Cairoli (PV)




Eraclea Mare: tremila pini a ombrello aperto sul mare.

Per me non c’è mare senza pineta. Per questo, quando anni fa ho scoperto Eraclea Mare, un tratto costiero in provincia di Venezia con un polmone verde a ridosso della spiaggia, la scintilla è subito scoccata. Ogni volta che torno a Treviso, richiamata dalle mie origini e dai ricordi d’infanzia, una tappa qui è d’obbligo.

Una località la cui attività turistica va a pari passo con il rispetto della natura. Un luogo ideale in cui riposarsi vivendo il mare e praticando attività fisica. Chi sceglie Eraclea Mare per qualche giorno di vacanza non ama ‘il rumore’ che spesso è costretto a vivere nei luoghi di villeggiatura. Cerca solo tranquillità, percorsi verdi, spiagge pulite e mare limpido.

Mare di Eraclea Mare

Un’oasi verde dell’Adriatico con oltre tremila pini adulti a ombrello aperto (pinus plinea), per vivere il mare e la natura trovando sollievo dalla calura estiva. Un’area naturale dai tanti itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta.

Pineta di Eraclea Mare

Un biosistema nato da una grande bonifica. Fu infatti verso la fine dell’800 che il territorio eraclense, allora sommerso dall’acqua per ben oltre il 70%, fu soggetto ad opera di prosciugamento. Un intervento che si concluse al termine della Grande Guerra.

Eraclea Mare

Attraverso un sentiero sterrato percorribile all’ombra della Pineta si può arrivare alla Laguna del Mort, un Sito di Interesse Comunitario (SIC) di ben 125 ettari, caratterizzato da dune e da un’elevata presenza faunistica che è possibile osservare all’interno di capanne per il “birdwatching”.

Eraclea Mare, una terra dai molti scenari chiamata la “Perla Verde della costiera adriatica“, da vivere anche in autunno, con le atmosfere uniche che questa stagione ci regala.

Spiaggia di Eracela Mare

 

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