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Io e Antonella Varese tra le ‘Dalie e i Fagioli’

Oh acciperbolina direte! Pure tra le dalie e i fagioli si trova adesso Cinzia, ma che c’azzeccano?! Un po’ di pazienza e ci arriviamo, tutto ha un senso, o quasi!

Oggi stavo guardando delle foto e mi sono soffermata su questa con me e Antonella Varese in un giorno di Marzo… e mi è venuta voglia di raccontarvi.

Sono entrata in contatto con Antonella ormai da tempo. Il suo sorriso aperto e schietto mi piacque subito. Commentavamo spesso alcuni post che pubblicava su facebook. Dai toni in cui scriveva avevo capito che si trattava di una persona grintosa e simpatica, e raramente mi sbaglio.
Mi divertiva quando commentava alcune stranezze nelle richieste dei suoi clienti. Ah si non ve l’ho detto… Come al solito penso che le persone siano in telepatia con me, e infatti mi sento rimproverare spesso: “Ma pensi che sia nella tua testa”!

Dunque vi spiego… Antonella ha un delizioso Agriturismo sul lago di Garda, Dalie e Fagioli. Commenta che commenta, un giorno le promisi che al mio primo passaggio da quelle parti mi sarei fermata da lei a mangiare. Ebbi l’occasione il 17 Marzo del 2011 e qui mi fermo un istante… Ci ricordiamo che grande ricorrenza si celebrava in quella data? Ma certo che sì! Si festeggiava il 150’ anniversario dell’Unità della mia amata Italia, e quale migliore occasione che fermarsi a celebrarlo da Antonella!!
Io adoro l’Italia tutta, lo dico sempre… paese unico per le tradizioni… ricco di storia, di arte, di grandi uomini e donne, di gente di passione… poi vuoi mettere, ci sono anch’io!! Daiii che scherzo! 🙂 Tra l’altro, il mio grande amico giornalista romano Giorgio Ferrari, con la sua passione per il Risorgimento di cui è narratore in Rai, me ne ha fatto ancor più innamorare. Lui dice che gli ricordo la bella Gigogin… e qui faccio l’inchino per un tale paragone.

Dunque, dicevamo per l’appunto che l’occasione era speciale, e a tal proposito mi ero munita di ben due bandiere italiane. Una l’avevo lasciata nella mia prima tappa a Padova dalla mia amica Emanuela che ne era rimasta sprovvista. E l’altra l’avevo in macchina con me. Spero che non mi direte a fare cosa?! Ma in bella vista ovviamente, e aggiungo “orgogliosamente”!
Quel giorno arrivavo da Treviso, dopo aver salutato una cara dolce amica, la mia Wanda, che non avrei più visto. Con lei avevo passato gli ultimi suoi momenti in ospedale, con quella bandiera Italiana che noi sentivamo.
Ma torniamo ad Antonella… Circa alle tredici giunsi a destinazione, e mi accorsi con stupore che all’ingresso non c’erano segni celebrativi. Entrai quindi, e dopo i consueti saluti le dissi: “Ma se io ti metto fuori la mia bandiera… tu cosa ne dici?”  Lei accettò di buon grado, e quindi pronti via… Bene, mi sentivo meglio!

Esausta mi scelsi un tavolo e decisi di “spiazzarla con l’ordinazione”! Infatti quando mi chiese cosa volessi mangiare, io le risposi: “Fai tu, io mangio tutto tranne la trippa!” E lei…: “Come fai tu?” E si le dissi, dici o non dici che i tuoi clienti spesso ti mettono in difficoltà. Bè sto giro ti metto io alla prova. Altro che prova… Arrivarono piatti deliziosi, e dovetti arrendermi alla sua bravura.

In realtà non avevo nessun dubbio. Tra l’altro anche le etichette dei vini non smentivano la qualità. Quel giorno mi fece degustare La Ribolla Gialla La Tunella, di un grande vitigno autoctono friulano.
Lei, ottima chef e regina della sua cucina, appena poté, sedette con me al tavolo. E li eravamo due donne, due nuove amiche che si raccontavano della propria vita… delle delusioni, dei figli e dei nuovi amori. Antonella ha fatto delle scelte coraggiose che l’hanno ripagata. Ha ancora tanti sogni che con impegno sono convinta realizzerà. La vena della sua famiglia è la ristorazione di qualità, e lei ne è degna testimone.

 

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