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Rossana Gaja, la psicoenologa di casa GAJA

Rossana Gaja una donna del vino, o meglio, la ‘psicoenologa di casa Gaja’.

Mi sembra quasi di vedere la vostra espressione mentre, soffermandovi su questo termine starete già pensando: ‘ecco che ne hanno inventata un’altra!’

Tranquilli, questa definizione con la quale Rossana si è presentata la sera in cui l’ho conosciuta, trae origine dal fatto che, essendo laureata in psicologia, applica questa sua formazione nel mondo del vino in cui vive e lavora. 

Gaja, un’apprezzata realtà vitivinicola del Piemonte che ha avuto origine nella seconda metà del 1800, con la vendita di vino sfuso nell’Osteria del Vapore. Fu Giovanni Gaja, nel 1859, ad avviare la Cantina a Barbaresco, nelle Langhe.

Oggi è il figlio Angelo, che, insieme alla moglie Lucia e alle figlie Gaia e Rossana, da continuità all’attività di famiglia.

L’ho già scritto e mi ripeto, amo i passionali, le persone di carattere, quelle che la mano te la stringono sul serio, quelle che quando parli ti guardano negli occhi, e la cui parola data ha ancora un valore. Ebbene, sono queste le persone che mi piacciono,  che cerco, e che voglio conoscere!

Quella sera, a Bergamo, cenando una di fronte all’altra al Ristorante M1.lle Storie & Sapori, con Rossana si è parlato a lungo.

Devo ammettere che mi è piaciuta da subito. La sua stretta di mano decisa, il suo porsi determinato, a volte ruvido ma schietto, mi ha indotto a volerla conoscere meglio.

In questi giorni, dopo che ci siamo scritte, ho deciso di portarla qui, tra i miei ricordi.

Ciao Rossana, ieri sera parlavo di te con un amico, gli dicevo – sai, ho conosciuto una donna ‘tosta’, una donna determinata di gran carattere, che vedrei bene nelle istituzioni per favorire l’agricoltura…

Sai, amo la terra, amo conoscerne la storia, i suoi prodotti e i suoi protagonisti. A modo mio, come posso, con i mezzi che ho, oltre che viverla cerco di raccontarla. Ascoltandoti quella sera ho pensato che forse, una donna decisa come te, potrebbe qualcosa…

Risposta di Rossana Gaja:

Ciao Cinzia, spero che tu stia bene! Io sono a Barbaresco, oggi siamo avvolti nella nebbia e sembra essere finalmente arrivato l’autunno.

Ti ringrazio molto per le tue parole gentili. Il vino è un prodotto unico, ma la cosa più straordinaria è la sua capacita di creare legami tra le persone, perché è tradizione, famiglia, saperi, cultura, condivisione, memoria… Pochi prodotti portano con se questi valori.

Nel mio piccolo, credo che per salvare l’agricoltura dobbiamo lavorare rispettando la terra, cercando di andare verso un’agricoltura naturale, rispettosa dell’ambiente, senza l’utilizzo della chimica.

La terra è il nostro patrimonio più grande!

Produrre vini legati ad uno specifico territorio: ‘il segreto di un vino non è la perfezione, ma il difetto che riconduce al terroir’.

Rispettare questi paesaggi proteggendoli dalle brutture dell’edilizia e dal cemento cercando di essere attenti e maggiormente sensibili alla bellezza del nostro paese.

Insegnare ai giovani a bere bene, consumare il vino esclusivamente durante i pasti e non per le strade o a digiuno.

Questa è una macchina che si è già messa in moto, ma si deve fare ancora tanto. Io sono ottimista, il futuro del vino lo vedo in rosa! Rossana Gaja 

Indovinate qual è il suo vino preferito? Il vino rosso di carattere, come che piace a me. Quella sera abbiamo brindato con il suo Barbaresco DOCG 2010 (Nebbiolo), e con lo Sperss Langhe Nebbiolo DOC 1999, sperss, nome dialettale piemontese che significa nostalgia, (94% Nebbiolo e 6 % Barbera) prodotto a Serralunga d’Alba, nelle Langhe.

GAJA
Barbaresco (CN)

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