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Digital Storytelling. Il racconto digitale ed emozionale del territorio.

Associazione Italiana Travel Blogger – AITB

Durante l’ultima edizione della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, ho avuto il piacere di ascoltare l’intervento di alcuni membri dell’Associazione Italiana Travel Blogger. Una rete che promuove la professionalità, e che per questo si è data un codice etico per dare qualità ai contenuti. Trovandomi in linea con il loro pensiero, ho preso la palla al balzo per sottolineare ancora una volta un concetto che mi sta molto a cuore, ma che purtroppo a molti non fa comodo capire. Mi spiego…

Parliamo di Digital Storytelling, il racconto digitale ed emozionale del territorio fatto da persone legate alla comunicazione che gestiscono un blog. Un’attività la cui rilevanza è stata riconosciuta dalle stesse istituzioni locali. L’unico tasto dolente in questo contesto, è che troppi sfruttano questa passione senza ricTweet onoscere l’impegno intellettuale, e non solo, nel dedicare tempo ed energie a questa attività. Un pensiero che riscrivo per l’ennesima volta, per rimarcare a chi non comprende, o meglio, ha convenienza a non comprendere, che gestire e dare contenuti ad un blog, oltre ad avere costi, richiede molte energie.

Sentirsi riconoscere l’attività svolta grazie alla spinta della passione e dell’entusiasmo, non significa assolutamente che chi la esercita ne approfitti. Semplicemente si tratta di un equo compenso che giustifica le spese e il lavoro svolto. Sfruttare la passione altrui è moda assai diffusa. Certo, sarebbe più facile avere alle spalle un editore, ma visti i tempi di scarsa riconoscenza, molti di noi lavorano e scrivono sulle proprie testate, con coerenza responsabilità e indipendenza.

A questo proposito mi riallaccio all’Associazione Italiana Travel Blogger, che ha regolamentato l’attività dei propri associati adottando un codice etico basato sui principi di indipendenza, responsabilità, rispetto, onestà ed accuratezza. Un’autodisciplina tesa a garantire l’attività dei travel blogger, su cui riflettere e da cui prendere spunto per altre categorie di questo settore della comunicazione.

Fatta questa premessa, passo la parola a Monica Nardella, founder del blog di viaggi “Turista di mestiere” e Presidente all’Associazione Italiana Travel Blogger.

Cinzia, la decisione di fondare AITB è giunta dopo una lunga riflessione. I travel blogger, quando ho iniziato io nel 2010, erano persone innamorate del viaggio che volevano condividere le proprie esperienze e, perché no, esser d’aiuto ad altri viaggiatori in procinto di partire con consigli e informazioni aggiornate in tempo reale, e, soprattutto, gratuite. Eravamo dei pionieri e non lo sapevamo. Eravamo generosi, entusiasti e sempre con un biglietto in tasca. Poi la rete ci ha scoperti. Attorno ai nostri blog si sono create delle community fidelizzate di viaggiatori desiderosi di dare il proprio contributo o semplicemente di lettori con la voglia di viaggiare restando comodamente seduti su un divano. Sono iniziate le domande, i commenti, i confronti. Ognuno di noi, per assecondare questa passione, sottrae tempo ad altro. A una passeggiata, a un film, a una sana dormita. Ma lo facciamo perché ci piace e perché ci sentiamo (siamo) utili, a tutti: lettori, viaggiatori, territori.

Ecco, siamo arrivati al nocciolo della questione: il generico “territori” sta per enti, proloco, strutture ricettive,AITB. ristoranti, musei. Un circuito enorme che ha inteso perfettamente le potenzialità dei travel blogger, la nostra capacità di creare curiosità, di dare visibilità a una destinazione (con una foto, un articolo o con un live sui social) e di orientare addirittura delle scelte. AITB nasce perché i travel blogger non debbano più sentirsi dei moderni Don Chisciotte alle prese con (alcuni) operatori del turismo pronti a coinvolgerci nella promozione dei propri territori con “pretesa” di professionalità durante tutte le fasi del progetto, ma al contempo convinti che basti invocare la passione per quel che facciamo per ricompensare il nostro lavoro.

Lavoro che inizia nel momento stesso in cui veniamo contattati, ma forse, anzi sicuramente, molto prima. Perché se un Ente, ad esempio, si rivolge proprio noi, non accade per caso. Significa che siamo emersi dal mare magnum di altre pagine. Che siamo ben indicizzati, che il nostro target è definito e risponde alla chiave di ricerca. E questo è successo perché scriviamo bene, perché il nostro blog è accattivante, è navigabile, è responsive. Perché alla base di un blog di successo non c’è più solo la passione. Ci sono tempo, sacrificio, rinunce e, anche, investimento economico per quel dietro le quinte che non si vede ma che sostiene la nostra pagina e quegli strumenti sempre più specialistici con cui realizziamo reportage belli e coinvolgenti.

AITB nasce dunque per tutelare i travel blogger che sanno di essere dei professionisti e chiedono di esser trattati come tali in ogni fase della collaborazione e ha come obiettivo dichiarato quello di garantire a chiunque si rivolga ai propri associati di interagire con persone che hanno deciso spontaneamente di lavorare sotto l’egida di un codice etico a riprova della propria onestà intellettuale. La strada all’inizio sembrava impervia e piena di insidie ma la risposta dei blogger e quella degli operatori del turismo ci stanno dando ragione e ci stimolano a perseguire gli obiettivi prefissati con entusiasmo e determinazione. Ne vedremo davvero delle belle!

Associazione Italiana Travel Blogger   www.travelbloggeritalia.it




La comunicazione digitale e il suo linguaggio. Partiamo dall’abc… ?

L’importanza dell’educazione digitale.

Recentemente, durante i miei percorsi alla scoperta di sapori e di territori, ho avuto il piacere di conoscere Maria Grazia Rosati, Social Media Specialist, e Marco Colombo, CEO & ecommerce manager. Entrambi nel team di KailashWeb, un’agenzia di web marketing (SEO e SEM) di Lecco, che si occupa di progettazione e realizzazione di siti web ed e-commerce, piattaforme di content management, social media marketing, grafica web e cartacea. Tutto chiaro? Credo proprio di no, per lo meno a i non addetti.Mery Greiss

Se vogliamo parlare, ma soprattutto far capire l’importanza della comunicazione digitale per la promozione delle risorse, forse è il caso di partire dall’abc, e rendere un pochino più chiara e comprensibile a tutti, la terminologia spesso troppo tecnica che viene utilizzata dagli addetti ai lavori.

L’avvento di internet ha reso tutto più veloce. Per molti stare al passo non è facile. L’educazione digitale e la formazione, per questo, sono di fondamentale importanza. Forse anche un po’ più di semplicità servirebbe ad amplificare questo strumento, a chi non ne comprende pienamente il linguaggio.

Ebbene, vogliamo fare di un po’ di chiarezza? Direi proprio di si. Maria Grazia, Marco… oggi tocca a voi rispondere alle mie domande.

  • Partiamo dall’inizio. Siete un’agenzia di “web marketing (SEO e SEM)”. Vogliamo tradurre in parole semplici questa definizione spiegando in che cosa consiste e qual è l’utilità?

MarcoIl digitale è ormai diventato parte integrante delle nostre vite. Basti pensare che oltre il 75% degli europei ha accesso ad internet. Le persone passano sempre più ore online: per lavoro o per diletto; guardano video, leggono i quotidiani, fanno ricerche, socializzano e condividono contenuti sui social. Gli smartphone hanno dato un impulso notevole in questa direzione. Per un’azienda, tutte queste persone e tutte queste attività svolte online, rappresentano un potenziale interessante.

Come può un’azienda cogliere le opportunità che offre il web? E’ qui che “entriamo in gioco”. Le agenzie di web marketing aiutano le imprese, dal piccolo artigiano alla multinazionale, ad essere presenti online e a promuovere la propria attività, anche attraverso i motori di ricerca.  I motori di ricerca sono un fantastico strumento di marketing che aiutano chi effettua una ricerca a trovare precisamente ciò che desidera. Ci sono due modi principali per comparire nei risultati delle ricerche:

– Il primo modo è la SEO (Search Engine Optimizzation), ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca che aiuta a promuovere la propria attività nei risultati di ricerca organici (non a pagamento).

-Il secondo modo è il SEM (search engine marketing) che permette di comprare spazio pubblicitario nei risultati di ricerca. Quindi, essere presenti nei risultati dei motori di ricerca significa far arrivare gli utenti giusti che stanno cercando i prodotti e servizi che offri.

  • Realizzate “siti web ed e-commerce”. Qual è la differenza?

MarcoUn sito internet è uno spazio nel web che permette a chiunque (azienda, privato, istituzione ecc) di pubblicare contenuti che possono essere, ad esempio, testi, foto e video. Possiamo suddividere i siti web in base alla funzione che svolgono: far incontrare persone come le Community e i Social Network, diffondere informazioni e notizie come i siti delle testate giornalistiche o, come nel caso dei siti aziendali, informare e promuovere prodotti e servizi.

Il commercio elettronico (e-commerce) è un sito internet che ha la funzione di vendita di prodotti e servizi. E’ un negozio virtuale a tutti gli effetti dove i clienti possono acquistare online le cose che gli interessano utilizzando un pc, uno smartphone o un tablet e una connessione. Le vendite online sono in costante crescita, al punto che ogni azienda dovrebbe prendere in considerazione l’opportunità di vendere i propri prodotti e servizi nel web.

  • Vi occupate anche di piattaforme di “content management”. Mi fate un esempio pratico per comprenderne il significato?

Marco I Content Management System (CMS) sono delle piattaforme che permettono di gestire i contenuti dei siti internet senza dover avere competenze da programmatore. I siti internet sono creati utilizzando i linguaggi di programmazione (html, php, javascript solo per citarne alcuni), per cui per poter pubblicare degli aggiornamenti bisogna saper programmare in tali linguaggi.

Mettiamo il caso in cui un responsabile marketing voglia comunicare, attraverso il proprio sito internet, che la sua azienda sarà presente ad una fiera. Dovrà scrivere la notizia, magari correlarla da una foto o dal logo della fiera ed inviarla al programmatore per la pubblicazione. Spesso i programmatori sono esterni all’azienda, per cui potrebbe trascorrere del tempo prima che si pubblichi la notizia. Se poi vuole aggiungere o modificare quello appena pubblicato, dovrà sempre “passare” dal programmatore con tempi che si allungano e costi che aumentano.

Se si ha a disposizione un CMS che permette di gestire tutti i contenuti del proprio sito internet, si può scrivere la notizia in maniera facile, veloce e in completa autonomia. Pubblicarla oppure modificarla. Per cui un CMS è importante poiché permette di:

> Essere autonomi nell‘ aggiornamento dei contenuti del proprio sito internet
> Non dover possedere competenze tecniche di programmazione, quindi chiunque può aggiornare i contenuti
> Immediatezza delle azioni non dovendo dipendere da programmatori.
> Minori costi

  • Social media strategy e social media marketing. Due percorsi e un unico traguardo. Condividete?

MeryI social media fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. Se hai un’attività commerciale, i social media sono una grande opportunità perché permettono alle persone di entrare in contatto, interagire, condividere e scambiare informazioni.  Questi canali possono quindi essere uno strumento utilissimo per il business, poiché rappresentano una piattaforma che ti permette di parlare direttamente ai tuoi clienti e a quelli potenziali, essere coinvolto in conversazioni, costruire un rapporto di fiducia, raggiungere sempre più persone, e soprattutto comprendere meglio i tuoi clienti.

In base alla mia esperienza, ogni campagna di social media marketing prevede una Strategia differente in base alle esigenze del settore. Le strategie sono necessarie in ogni caso e non ne esistono di standard. Non si può pensare di essere sui Social Media senza aver fissato un’adeguata Strategia. Per poterlo fare bisogna analizzare il cliente, il settore in cui opera, i suoi competitor, il suo obiettivo e il suo Target.

Per quanto riguarda il traguardo, come accennavo prima, bisogna definire un target e un obiettivo, e per questo, prima di decidere di essere presenti sui Social Media, bisogna capire dove si vuole arrivare e a chi rivolgersi. Ad esempio, una strategia Social per un Agriturismo deve essere molto visual, quindi mi concentrerei su Instagram, Pinterest e Facebook. Mentre per uno studio professionale utilizzerei Linkedin, Twitter e Facebook.

Riprendo la parola oltre che per ringraziare Marco e Maria Grazia, dai più conosciuta come Mery Greiss, per sottolineare ciò che ripeto spesso: la semplicità apre molte porte, anche quella della conoscenza. 




Comunicazione digitale: perché è importante?

Intervista di Maria Grazia Rosati pubblicata il 15 Dicembre su www.kailashweb.it

La comunicazione digitale è un elemento imprescindibile per tutte le aziende che, spesso, non riescono a capirne l’importanza.

Il progetto #KailashLab continua il suo percorso di educazione al digitale e lungo la strada ha incontrato Cinzia Tosini che ogni giorno racconta, nel proprio blog e sui social media, “Storie di Persone” perché le persone sono importanti e ancor di più le loro storie.

In che modo si può fare comunicazione digitale? Semplicemente Raccontandosi

Decidere di fare Storytelling, mettendo a nudo la propria azienda raccontandosi, aumenta la fiducia da parte dei clienti. Aumentare la fiducia assicura un passaparola efficiente ed il passaparola aiuta a creare sempre più storie.

Il 7 Dicembre ho incontrato Cinzia Tosini presso la fiera Agrinatura, dedicata alla valorizzazione della filiera agricola, forestale, zootecnica ed alla promozione del turismo rurale e del patrimonio naturalistico e ambientale.

Il luogo non è stato scelto a caso ma perché dietro ogni espositore presente ad Agrinatura, esistono storie interessanti che Cinzia è sempre in grado di raccontarle alla perfezione.

Le ho rivolto alcune semplici domande utili a far capire a tante realtà l’importanza della comunicazione online.

 Maria Grazia Rosati |kailashweb– Ciao Cinzia, grazie per aver accettato il mio invito. Partirei subito con le presentazioni: chi sei e cosa fai?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb  Chi sono? Semplicemente una donna che si è reinventata. Dopo una brutta ‘caduta’, rialzandomi, sono entrata quasi per caso nella comunicazione fino a diventare una giornalista. Ho passato gli ultimi cinque anni percorrendo km e km nel tentativo di recuperare e fare esperienza in settori che amo da sempre, e che ritengo strettamente connessi tra loro per il futuro dell’economia italiana: l’enogastronomia, il turismo e l’ambiente.

Cosa faccio? Condivido il bello e il buono del territorio italiano mettendo al centro le persone. Non è sempre facile, perché vivo tra due vite… come se fossi su un ponte. A volte scendo da una parte, e a volte dall’altra. Passo dopo passo, imparo e costruisco, con la consapevolezza che tutto può cambiare in un attimo.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Ti piace raccontare “Storie di Persone”, parlaci della tua esperienza.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb“Storie di persone” è il mio spazio sul web libero da vincoli e da limiti, dove scrivo ciò che vivo e che ho vissuto in questi ultimi anni. E’ nato dopo due esperienze in siti enogastronomici, in un caso come autrice, e nell’altro come socia fondatrice. I temi che tratto sono l’enogastronomia, l’ambiente e le bellezze del territorio italiano. Uno storytelling vissuto semplicemente attraverso i miei occhi, le mie emozioni, e la conoscenza delle persone. Una narrazione che richiede ricerca, impegno, passione ed entusiasmo. Elementi essenziali che mi sostengono e che mi accompagnano.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– La comunicazione digitale è importante? Spiegaci come utilizzi il web e i social media nel tuo lavoro.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWeb Direi fondamentale. I social e la comunicazione digitale, se usati bene, sono strategici per la promozione del territorio e dei suoi prodotti. Purtroppo in Italia sappiamo fare, ma meno comunicare. A questo proposito ribadisco l’importanza del potenziamento della rete, che, quando insufficiente, limita il campo d’azione a chi come me promuove e valorizza le risorse. Internet è una rete globale, uno strumento con il quale in un attimo milioni di computer si connettono tra loro. Una grande opportunità che dobbiamo tutti sfruttare al meglio. Infine, sottolineo le ingiuste limitazioni che non permettono di condividere immagini di musei o di siti artistici, un patrimonio culturale e un bene comune. Riporto a tal proposito l’articolo 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Di risorse l’Italia ne ha tante, chi di dovere dovrebbe solo facilitare chi le vuole comunicare al mondo. Discorso lungo…

Maria Grazia Rosati |kailashweb

 – Le realtà che incontri che rapporto hanno con il web?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebAlcune hanno un ottimo rapporto, mentre altre quasi assente. Comportamento che viene giustificato per la mancanza di tempo, o per scarsa conoscenza dei social network. La situazione è molto variabile, ma sta migliorando. Il problema è anche il modo di comunicare. Un sito web non è più sufficiente. I prodotti vanno raccontati, affinché i consumatori ne possano comprendere il pieno valore.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Perché un’azienda deve fare comunicare digitale?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebPerché con l’avvento del web ci siamo aperti al mondo. Usando la rete possiamo farci conoscere, ma soprattutto possiamo far conoscere il nostro lavoro e le nostre produzioni.

Un marchio che va comunicato con tutti i mezzi, per evitare che la contraffazione prenda il sopravvento.

Come comunicare online |KailashWeb

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Vale lo stesso anche per le piccole realtà?

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebCerto. Le piccole aziende familiari sono il cuore dell’artigianato italiano. Rappresentano la nostra grande tradizione che ci distingue nel mondo. Visitare le piccole realtà insegna ed emoziona per le storie di vita che si possono ascoltare, e per il coraggio imprenditoriale che ahimè, in questi anni, è messo a dura prova dalla troppa burocrazia e dal malaffare.

Maria Grazia Rosati |kailashweb

– Un consiglio per le aziende che sono poco online.

Cinzia Tosini |Intervista KailashWebIl consiglio che do alle aziende è di comunicare i loro prodotti con immagini e gesti quotidiani condivisi sulle piattaforme social. Più che alla quantità è utile puntare alla qualità dei contenuti, usando parole semplici che trasmettano cultura e valore dei prodotti. Far conoscere il loro lavoro, creando fiducia e trasmettendo emozioni, è alla basa della promozione.




La passione, la guida dei blogger. Guai a chi la perde, ma guai anche a chi ne abusa!

Credo che ormai tutti sappiano che cosa sia un blog, un diario in rete nato da una passione, in cui scrivere e condividere attraverso i social network, ciò che amiamo vivere. Un fenomeno che si è sviluppato dalla fine degli anni ’90, e che ha contribuito a cambiamenti radicali nel modo di comunicare sul web. Uno spazio personale libero da vincoli, in cui dare sfogo ai propri pensieri e alla propria creatività. Un vero e proprio contenitore, pieno di vita e di emozioni.

Per quanto riguarda il mio, intendo il blog, non so quanto durerà. E’ solo una fase della mia vita che mi ha permesso di conoscere e di imparare, rialzandomi dopo una caduta. Per certo, so che custodirò una parte delle storie che ho vissuto, stampandole su pagine di carta, insostituibili compagne di viaggio, di un tempo futuro.

Tutto questo per dire cosa? Forse per dire che è la passione che ci guida? Certo, guai a chi la perde, ma guai anche a chi ne abusa! Sentendomi presa in causa, col rischio di essere ripetitiva, continuo a scriverne su questo mio spazio personale, per chiarire che la passione non va usata, ne fraintesa.

Questo è il mio pensiero, che ahimè, purtroppo, non corrisponde alla realtà delle cose. I blogger, amati e criticati, quelli che si impegnano personalizzando ciò che fanno,  quelli che mettono nel loro operato non poche energie, che si spostano con i loro mezzi, armati di macchine fotografiche e della tecnologia necessaria per condividere. Sono loro che impiegano tutto il tempo libero, spesso le loro vacanze, studiando e scrivendo nelle ore più inaspettate.

Alcuni diventano così bravi da essere ricercati e contattati da chi ha bisogno di farsi conoscere, spesso senza riconoscere. Questo è il punto. Vi racconto qualche episodio che mi ha coinvolto, e che mi ha fatto quasi passare la voglia di continuare in un mondo in cui i furbi prevalgono. E’ stato un attimo, perché non ho ancora finito.

Primo caso. Un paio di anni fa sono stata contatta per raccontare le storie di vita del personale di un noto castello di Bergamo in cui si fa ristorazione. Dopo averli conosciuti e aver trovato le loro storie interessanti, ho accettato l’incarico. Erano necessari ancora un paio di incontri per raccogliere il materiale che mi serviva. A giustificazione di ciò, ho chiesto loro un rimborso spese per il tempo e i viaggi in macchina. Nessuna risposta, quindi collaborazione sospesa.

Secondo caso. Circa un anno fa, sono stata coinvolta in un blogger-tour-corso di tre giorni legato alla promozione del territorio nel Veneto, precisamente a Treviso, una città che amo molto per le mie origini. Ho scritto ‘corso’ perché insieme a noi era presente un fotografo che ci guidava. Era stato concordato solo il rimborso delle spese di viaggio. Sono passati mesi, sono continuate le promesse, ma nulla.  Mi ero quasi rassegnata, quando, verso la metà di Agosto, mi è stato di nuovo promesso il rimborso delle spese sostenute entro lo scadere del mese. Ancora nulla, o meglio, quasi una presa in giro. La mia e quella di tanti è passione, e quella di questi signori come la chiamiamo?!

Ieri, dopo un mio sfogo, in privato molti mi hanno raccontato di vivere le medesime situazioni. Riporto le parole di un’amica: “Cinzia, se ne scrivi, forse farai un favore a tutti noi, tante cose passano in sordina, ora va di moda parlare dei blogger più male che bene.

Ho promesso che l’avrei fatto.




Vi presento Samuele Vergari, un blogger in pigiama!

Blog:  FoodWineBeer 

Da tempo si discute sul divario della comunicazione fatta tra blogger e giornalisti. Un argomento ormai tritato e ritritato che tratta due figure i cui scritti hanno una carica emotiva ben diversa. Io insisto sul fatto che, comunque sia, entrambi possono aiutare comunicando ognuno a loro modo il territorio e le sue produzioni. La cosa fondamentale per me è la coerenza, che va mantenuta evitando le onde di comodo del momento.

La passione che ha spinto molti blogger in questa direzione, me compresa, ha fatto emergere quanto la comunicazione digitale possa essere d’aiuto in questi anni difficili che stiamo vivendo. Questo non appanna in alcun modo la figura del giornalista, che, in modo professionale assolve ad altrettanto compito. Non è una gara, non potrà mai esserlo, essendo la forma comunicativa assai diversa.

Ho fatto questa premessa per introdurre un blogger, o meglio, un Passion Blogger che conosco e seguo da tempo: Samuele Vergari, in arte ‘FoodWineBeer’.

Anche se l’approccio di Samuele non è il mio, nel senso che a differenza di lui io amo scrivere dopo aver vissuto di persona il territorio e i suoi protagonisti, rispetto la sua scelta dettata in questo momento da esigenze familiari.

Il mondo dei blogger non è sempre facile, l’ho conosciuto tempo fa, quando, seguendo le relazioni pubbliche e i contenuti di un sito di enogastronomia di cui ero socia, volevo far conoscere con una rubrica che avevo deciso di chiamare ‘Passion Blogger’, gli ‘appassionati veri’, quelli che con impegno e coerenza trasmettono la loro passione attraverso i blog (diari in rete).

Anche dopo aver lasciato quel ruolo, per una non condivisione di prese di posizione, questo mio progetto non è andato perso. A modo mio, continuo dando visibilità a chi ritengo possa ‘far bene’ nel diffondere la conoscenza delle produzioni di qualità.

Samuele Vergari è nato da una famiglia dedita all’agricoltura. La passione per il vino ereditata dai nonni produttori di Sangiovese, gli ha permesso col tempo di apprezzarlo fino a diventare un punto di riferimento per gli amici, per i consigli sulla scelta dei vini. La svolta nel 2010, quando, spinto dalla crescente passione decide di aprire un blog. Molto il lavoro per darne forma, tanti i passaggi e cambi di rotta, fino alla nascita di ‘FoodWineBeer’.  

Un blog che punta più ai prodotti, che ai produttori. Il motivo presto svelato: Samuele è un vero e proprio pantofolone, o meglio, un papà di due bimbi piccoli che lo portano a rendersi indispensabile in famiglia. E’ così che scrive i suoi articoli, spesso in pigiama sul divano, tra le interruzioni dei suoi figli e i loro micro drammi. Nonostante gli impegni familiari, il piacere di scrivere di ciò che degusta a casa e nei ristoranti delle zone limitrofe, lo ha spinto a continuare. Poi, appena possibile, nei giorni di riposo, i viaggi per l’Italia gli permettono di ampliare la sua conoscenza. 

“Cinzia, le soddisfazioni sono tante, in particolar modo quella di poter conoscere, anche se in molti casi solo in maniera virtuale, una marea di belle persone legate al mondo del vino e della birra. Certo, anche in questo mondo ci sono personaggi negativi, persone che promettono e poi non mantengono, approfittatori e millantatori di ogni genere…  Io sono solo un semplice appassionato che alle spalle ha poca teoria e molta pratica. Un uomo e un padre che racconta le proprie esperienze in pigiama sul divano di casa… Samuele Vergari”

Concludo con un mio pensiero. Noi blogger, tanto criticati ma nel contempo tanto ricercati, sono convinta che qualcosa di buono lo facciamo. A modo nostro tentiamo di trasmettere quella passione che ha aiutato molti di noi a superare momenti difficili della nostra vita.

Ora vi chiedo: “Sono forse meglio quelli che sfruttano questa passione…?”

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