1

“Ma che pizza!” Ora ho capito il perché.

I numeri della Lombardia agricola, altro che pizza!

Een paar dagen geleden, gustandomi una buona pizza, mi sono chiesta come mai spesso si usa dire “ma che pizza!" per riferirsi a qualcosa di noioso. Na wat onderzoek op het web, Ik vond een aantal interessante uitleg. Sommigen schrijven de betekenis verveling aan het feit dat de pizza plat, terwijl anderen combineren deze manier om te zeggen om de dozen met rollen van film, die in de film zijn precies informeel gesprekken pizza, als om te zeggen: "Wat dozen!"

Continuando la mia ricerca, ho trovato una versione più autorevole proveniente dall’Academie Pizzaioli Gruaro, in provincia di Venezia. Volgens hen deze populaire gezegde komt van het feit dat de pizza is soms moeilijk te verteren, waardoor zwelling en zeer dorstig. De oorzaak kan worden toegeschreven aan een stijgende te kort of het gebruik van lage kwaliteit ingrediënten. Ecco spiegato il perché.

Zoals ik al schreef onlangs in een artikel: er pizza zonder goede grondstoffen. Non ci sono buone materie prime senza sostegno all’‪‎agricoltura‬‬. We zijn in Italië, land met grote kwaliteit voedselproductie. Elke regio heeft zijn eigen. La pizza può essere una grande interprete. Visto che vivo in Lombardia, la prima regione agricola d’Italia, oggi vi darò qualche dato su cui riflettere.

Regione Lombardia

  • 1.300.000 ettari di suolo agricolo
  • 54.000 boerderijen
  • 1.500 boerderijen
  • 200 pedagogische boerderijen
  • 33 consorzi di tutela
  • 31 merkproducten BOB en BGA (273 totaal in Italië)

BOB - De beschermde oorsprongsbenaming wordt erkend om het voedsel producten waarin alle stadia van productie, verwerking en bereiding worden uitgevoerd in een bepaald geografisch gebied en met een productieproces uitgevoerd in overeenstemming met een specificatie.

BGA - beschermde geografische aanduiding wordt toegeschreven aan landbouwproducten en levensmiddelen waarvan de oorsprong te verwijzen naar een specifiek geografisch gebied. In tegenstelling tot DOP, is het voldoende dat slechts één fase van het productieproces vindt plaats in het afgebakende geografische.

  • 22 Vini DOC, 5 DOCG en 15 IGT

DOC – DOC, het label toegekend aan wijnen die in een bepaald gebied, vervaardigd met behulp van lokale grondstoffen en de traditionele productiemethoden.

DOCG - Gecontroleerde en gegarandeerde benaming van herkomst, erkende DOC wijnen van de kwaliteit en de bijzondere kwaliteit.

IGT - een typische geografische aanduiding, erkende wijnen die in een bepaald gebied dat groter is dan dat van DOC.

  • 248 Prodotti Tradizionali

In elke regio het Italiaans bestaat een lijst van producten die de traditionele verwerkingsmethoden volgen, bewaring en kruiden met ten minste aangenomen 25 leeftijd.

  • 12 Wegen van wijn en voedsel beschermd door de Federatie wegen van Lombardije, die helpen bezoekers in hun professionele smaak en historische ontdekking, artistieke en landschap van de regio

• Flavour Trail of Varese Valleien www.stradasaporivallivaresine.it
• Wijnroute en Streekproducten van Valcalepio www.valcalepio.org
• Wijnroute en smaken van Valtellina www.stradavinivaltellina.com
• Franciacorta wijnroute www.stradadelfranciacorta.it
• Hills Wijnroute van de Lombarden www.stradadelvinocollideilongobardi.it
• The Wine and Dine del Garda www.stradadeivini.it
• The Wine and Dine Mantovani www.mantovastrada.it
• Route Rijst en Risotto Mantovani www.stradadelrisomantovano.it
• Road Truffel Mantovano www.stradadeltartufo.org
• Strada del Gusto Cremonese in het Land van Stradivari www.stradadelgustocremonese.it
• Weg van San Colombano Wine and Dine Lodigiani info@stradasaporilodigiani.it
• The Wine and Dine Oltrepò Pavese www.oltrepopavese.com

Cijfers die veel zeggen. Anders dan pizza!

Gegevens: MiPAAF Ministerie van Landbouw, Voedsel en Bosbouw bijgewerkt juni 2015
Bronnen: www.buonalombardia.it    www.viniesaporidilombardia.it   www.regionelombardia.it




Produzioni garantite DOP e IGP. Het’ chiara per tutti la differenza?

Negli ultimi tempi guardo poco la televisione, direi quasi per nulla. A parte poche eccezioni la qualità dei programmi mi annoia proprio per la pochezza dei contenuti. A volte mi capita di farlo condizionata da chi ha gusti diversi, persone che si meravigliano dalla mia quasi totale mancanza di conoscenza di trasmissioni note ai più. Comunque sia capisco anche che, visti i tempi che corrono, la gente abbia bisogno di ‘leggerezza’ di contenuti, per distrarsi dimenticando per qualche ora le difficoltà quotidiane.

Nonostante ciò seguo volentieri i programmi che diffondono conoscenza, permettendo di apprezzare la ricchezza culturale ed enogastronomica del nostro bel paese. Ci sono poi le inchieste, dat, da una parte mi fanno arrabbiare, e dall’altra aprono gli occhi ai consumatori che come me si definiscono informati.

Entriamo in merito. Een paar weken geleden, durante una puntata di Report su Rai 3, si è parlato di DOP e IGP. Nulla di nuovo certo, ma credo che molti ancora non sappiano che l’Identificazione Geografica Protetta ponga un vincolo sul territorio in cui avviene la trasformazione, ma non sulle materie prime.

Ma come… sembra quasi un paradosso?! In pratica se mi capita di visitare un paese italiano ed acquistare una tipicità del posto garantita IGP, ho si la garanzia che venga prodotta in quel territorio, ma non sempre ho la certezza che venga fatta con materie prime originarie di quel luogo. La normativa infatti in questo senso non è vincolante. Eh no! Così non mi piace!

Goed, fatta questa premessa faccio continuare all’esperta, Eugenia Bergamaschi, Presidente Confagricoltura di Modena.

Cynthia, le cose stanno così: per le IGP fa fede il luogo di produzione e la ricetta, mentre la materia prima può venire anche da altre località. Per questo motivo potrai ben capire che le IGP da sempre sono state un problema per i produttori agricoli.

Accanto alle IGP esistono le DOP che tutelano i prodotti Italiani. Il prodotto DOP deve essere fatto in Italia con materia prima Italiana, come ad esempio il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di San Daniele e il Prosciutto di Modena. Prodotti DOP perché fatti obbligatoriamente con cosce di suini nati, allevati, macellati e stagionati in Italia, secondo un disciplinare severo al quale si devono attenere gli allevatori, i macellatori e gli stagionatori.

Per verificare che ciò avvenga esiste un organo di controllo che si chiama IPQ: Istituto Parma Qualità. Il suo compito è di controllare la filiera della DOP del Prosciutto di Parma e del Prosciutto di Modena. Il Prosciutto di San Daniele invece è controllato dall’INEQ: Istituto Nord Est Qualità.

Le DOP sono veri e propri prodotti di nicchia dat, per la loro produzione, seguono un disciplinare rigoroso che impone regole molto rigide. Il costo di produzione e il prezzo finale al consumatore è più alto proprio per questo.

Ik neem het woord.

Con Eugenia, che conosco personalmente e ringrazio, abbiamo parlato a lungo al telefono sulla questione. La cosa che mi interessava far capire, è la differenza tra DOP e IGP, che vi assicuro molti non conoscono ancora. Lo scopo è sempre lo stesso: formare il consumatore affinché la sua scelta sia sempre più informata e consapevole.

Dopo i nostri discorsi e gli scambi di opinione siamo giunte alla stessa conclusione: in Italia ci sono troppi marchi, troppi consorzi, troppa disgregazione, e poca ‘comunicazione ben fatta’ delle produzioni e dei territori. Elementi critici che non fanno bene all’economia del nostro paese, agli agricoltori che puntano alla qualità, e agli stessi consumatori, spesso confusi nei loro acquisti. Ce ne sarebbero di cose da dire, ma soprattutto da fare…

Seguici

Vuoi avere tutti i post via mail?.

Aggiungi la tua mail: