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“The Prisoner” La Maison Anselmet

Visitare i vigneti in Val D’Aosta è sempre una vera esperienza… La frammentazione degli appezzamenti, il variare delle altitudini, i suggestivi terrazzamenti dei terreni alla vista fanno riflettere sul duro lavoro dei viticoltori valdostani.

Da sempre chiamata heldhaftige wijnbouw… eroi i suoi uomini e le sue donne che con tenacia lavorano la terra. Toen we betaalden een Aosta we eens kijken naar wijn met een zorgvuldige ogen. In vervolgens proeverij, coglieremo tutta la determinazione, la fatica e l’impegno di chi con passione fa dei vini della Val d’Aosta un’orgogliosa Tipicità Italiana.

I vigneti della Maison Anselmet Villeneuve heeft (AO), ne sono fiera testimonianza. Ho avuto il piacere di essere guidata nella mia visita da Renato Anselmet che nel 1978 ha voluto dare continuità alla tradizione familiare per produrre vino, en niet alleen voor zichzelf. Chatten zitten in het proeflokaal vertelde me: “Ho iniziato con 70 flessen, ora con Giorgio Anselmet, attuale “condottiero” della Maison,  siamo arrivati a 70.000”

Mi ha colpito in particolare il racconto di una vigna “imprigionata” tra due formazioni rocciose nella zona di produzione del VdA Torrette DOC.  La sua particolarità è la doppia escursione termica: “Al mattino avvolta da basse temperature che durante il giorno risalgono. Quando poi alla sera la temperatura tende a calare nuovamente, il calore della roccia trattenuto durante il giorno mitiga questa condizione”. Il risultato è The Prisoner, vino prodotto sperimentando nella vinificazione un metodo risalente a documentazioni del 1800.

Un vino unico… da liberare…

“La vite é come un figlio… se la senti, se la ami… se é tua, lei ti restituisce nel suo crescere l’amore che le hai dato… il grappolo si esprime cosí”

Gabriele Gianni (Vignaiolo di Villeneuve)

 

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