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Gaetano Besana, da fotografo a contadino in un’oasi verde della Brianza

Cosa ci spinge ad avvicinarci alla terra?

Corriamo e viviamo nella continua ricerca di traguardi senza renderci conto che l’esigenza primaria è l’armonia che riscopriamo stando a contatto con la natura. Una vera e propria forza generatrice che dispensa energia vitale, e che ci permette realmente di coltivare e veder crescere in noi la pace.

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nell’esplorare nuovi terre, ma nell’avere nuovi occhi”.  Marcel Proust

Ho incontrato Gaetano Besana poco tempo fa, in un pomeriggio di primavera.

Conoscendo i miei gusti in materia di ambiente mi avevano suggerito da tempo una visita nel luogo che aveva fondato. Al mio arrivo lo sguardo si è perso nei bei paesaggi delle colline della Brianza, poco distanti da casa, ma quanto basta perché l’ambiente si trasformi.

Gaetano Besana, da fotografo di moda in un mondo di vetrine a contadino nel mondo della terra. Cosa lo ha spinto a fermarsi sulle colline della Brianza? La risposta è semplice, la stessa per molti. La pace che ti trasmette la terra con i suoi cicli naturali e con il suo silenzio, unica risposta alla vita vera, quella che faticosamente cerchiamo nella materialità, fonte di felicità virtuale, di veloce consumo, e di poca permanenza nell’anima e nella memoria.

Gaetano, dopo aver ereditato un appezzamento di terra dal padre, nel 1998 decide di acquistare dei terreni con un borgo abbandonato vicino al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.

Dopo tredici anni dedicati alla ristrutturazione nasce un’oasi di biodiversità, l’Oasi di Galbusera Bianca a Rovagnate, in provincia di Lecco.

Un borgo agricolo sostenibile affiliato al sistema Oasi di WWF.  Venti ettari tra boschi e colline terrazzate in cui si coltivano ortaggi e tanta frutta autoctona.

Centoventi varietà di mele, sessanta di pere, trenta di fichi, venti di prugne, sessanta di pomodori, che vengono lavorate e trasformate in marmellate e conserve direttamente nel complesso agricolo.

A completamento di quest’oasi verde un’osteria e una locanda di cucina naturale, e in aggiunta un agriturismo con undici camere tematiche dal gusto rurale. Ognuna arredata in modo singolare, alcune con vecchi mobili di famiglia, e altre con oggetti provenienti dai vari paesi del mondo che Gaetano ha visitato.

Una in particolare mi ha colpito, quella del fieno, facile capire il perché, basta solo guardare la foto…

La realizzazione del progetto di recupero dell’Oasi di biodiversità di Galbusera Bianca è stata riconosciuta alla BIT – Borsa Internazionale del Turismo il 15 Febbraio scorso a Milano; l’ambito quello della prima edizione di Green Travel Awards Premio GIST per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile

Il Gruppo Italiano Stampa Turistica, seguendo le linee guida della Carta europea del turismo sostenibile e responsabile, ha premiato l’impegno dimostrato in tal senso per la categoria Agriturismi.

Mentre ascoltavo il racconto di vita di Gaetano ho piacevolmente goduto della pace del posto, ma non solo. Oltre a gustarmi un sorbetto bio alla frutta, ho assaggiato il liquore alla Spirea di sua produzione.

Per chi non la conosce, la Spirea è un fiore dalle proprietà antinfiammatorie usato in fitoterapia per i dolori articolari e per gli stati influenzali.

“L’Oasi di biodiversità di Galbusera Bianca, uno stile di vita in armonia con la natura che porti le persone a ritrovare le proprie radici,  perché la Terra cura l’uomo che cura la terra” Gaetano Besana

Gaetano Besana

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