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Laura Angelini… colei che sussurra alle vigne

Laura Angelini dell’Azienda Agricola La Pietra del Focolare di Ortonovo – La Spezia

La dolce Laura…

L’ho conosciuta ormai un anno fa… Inizialmente attraverso i suoi pensieri sul web, e poi, come capita spesso in questo mio percorso di vita, di persona, quando un giorno mi invitò a raggiungerla a “Terre di Vite”, una manifestazione presso il Castello di Levizzano a Modena alla quale partecipava come ospite.

Laura Angelini della Cantina Pietra del Focolare di Ortonovo (SP), una donna e un’amica alla quale mi sento vicina per la condivisione del pensiero e della filosofia di vita… Una donna che si è ricostruita investendo nella terra…

Un rapporto tra uomo e natura che va ben oltre il mestiere: “Dare l’anima alle piante e vedere che esse ricambiano… Parlare con loro come a un figlio”. Vorremmo produrre un vino che sia “buono” per la gente, e trasmetta un’emozione all’intenditore perché vinca la qualità a scapito della quantità, e queste righe scritte e dettate da un modo di vita tranquillo… restino oggi e domani  davanti a noi… Laura Angelini

Passo a lei la parola… 

  • Ti definisci “colei che sussurra alle vigne”. E’ una definizione romantica che trasmette l’amore che come te condivido per questo mondo. Com’è iniziata la tua storia nel mondo del vino?

Il mondo del vino è una fiaba molto bella. Come in molte fiabe ci sono persone cattive che a volte disturbano un po’,  ma noi faremo di tutto perché la fiaba sia bella e a lieto fine. Stanchi della routine del mondo moderno abbiamo deciso di iniziare quest’avventura per vivere la natura e seguire il corso del tempo, scandito dalla successione delle stagioni, delle notti,  dei giorni, della pioggia e del sole.

Siamo passati da impieghi lavorativi in ufficio e in negozio, ad una vita a contatto con la terra e la natura, per ricollegare quel filo che si stava sempre più assottigliando. Ma soprattutto non abbiamo fatto l’errore di collegare il vino al portafoglio. La Pietra del Focolare è nello stesso tempo un’azienda e una famiglia dove Stefano, Laura e Linda sono i protagonisti indissolubili.

  • Conduci la Cantina Pietra del Focolare di Ortonovo insieme a tuo marito. Come avete iniziato, e chi vi ha introdotto all’arte di fare vino?

Io e Stefano seguiamo tutta la filiera, dalla campagna alla bottiglia. Abbiamo cominciato a produrre vino per creare qualcosa di nostro senza dover sottometterci a nessuno, così da portare avanti l’idea di un vino tipico della nostra zona senza compromessi. Poi, l’amicizia con vecchi viticoltori ci ha aiutato.

  • Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato inizialmente sia a livello burocratico che  gestionale?

Abbiamo incontrato mille difficoltà…  Con la passione, l’amore, e l’impegno le abbiamo superate tutte sempre pronti a lottare per le nostre idee. L’invidia da parte di altri credo sia stata una delle maggiori, comunque sia, continuiamo lavorando…

  • Quanto le scelte e le indicazioni del vostro enologo influiscono sul vino che producete?

Il nostro enologo, Giorgio Baccigalupi, è stato indispensabile come tecnico e come amico. Con il trascorrere del tempo abbiamo seguito sempre più i suoi consigli da amico, e sempre meno quelli da enologo. Questo non perché siamo diventati bravi, ma perché abbiamo cercato un nostro percorso, ben diverso dal suo e da quello dei nostri colleghi. Noi siamo considerati la  “pecora nera” dei Colli di Luni.

  • Ricordo che, durante gli interventi a Terre di Vite, ho ascoltato donne protagoniste della viticoltura ligure ferite dalle istituzioni. Le sentivo esprimere la loro rabbia per gli scarsi interventi istituzionali necessari alla salvaguardia del settore vitivinicolo. A distanza di un anno senti di esprimere lo stesso sfogo o qualcosa è cambiato?

Spesso le istituzioni sono un freno e non un aiuto, nonostante ciò cerchiamo di convivere con esse. In alcuni casi però ci hanno fornito notevoli aiuti, quindi non sono sempre da condannare o da denigrare. Penso che a volte le persone (riferendomi alle mie colleghe liguri), si sfoghino con le istituzioni nascondendo in fondo problemi che hanno con se stesse. Purtroppo l’Italia è malata di politica, di protagonismo, e di molto altro… Credo che la guarigione avrà tempi lunghi… anche per l’assenza di “medicine”…

  • Ricordo le tue bellissime bottiglie dipinte a mano… Come ti è venuta l’idea, e a che cosa ti ispiri? 

Le nostre bottiglie dipinte a mano sono l’espressione dell’amore che abbiamo nei confronti del nostro lavoro, di noi stessi, delle persone, della vita, e di tutto ciò che ci circonda. Ricordiamoci sempre che viviamo in un mondo con una vita meravigliosa, non dimenticando gli amici, che rappresentano la più grande ricchezza…

Stefano dipinge le bottiglie davanti alla stufa a legna nelle sere d’inverno, e io spesso, sono la sua musa ispiratrice…

Correva l’anno 1995, una fredda sera d’inverno io e Laura sedevamo davanti al camino di pietra. Il fuoco lambiva i ceppi accesi e scoppiettanti, il calore riflesso ci avvolgeva, Linda era stata concepita da poco. Le fiamme viste attraverso il vetro di un calice di vino bianco danzavano creando bizzarre figure. Quella sera nacque una filastrocca…

Il focolare trasmette alla pietra il suo calore…

il sole irraggia la vite e dona ai grappoli il colore…

il vino trasmette l’animo di chi l’ha creato a chi lo sa gustare…

e le genti tutte fa cantare…

La Pietra del Focolare

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