La parola agli italiani

Gli italiani, un popolo indisciplinato

Written by CinziaTosini

E’ sabato, qui al nord continua a piovere. Questa strana estate del 2014 sembra quasi sentire gli umori della gente. Mah, sto pensando al da farsi? Volevo andare al lago, passeggiare guardando le montagne e godermi un po’ di sole. E invece no! Allora leggo. Niente di buono. Sul web l’informazione ci ricorda che siamo in deflazione, neanche non ce ne fossimo accorti. Come spiega Wikipedia: “La deflazione è una diminuzione dei prezzi. Deriva dalla debolezza della domanda dei beni e dei servizi.” E come potrebbe essere altrimenti…

Per rimediare potremmo agire sulla spesa, leggendo meglio le etichette, e soprattutto la provenienza dei prodotti. Ovviamente portafoglio permettendo, visto che i sacrifici li stanno facendo soprattutto i produttori e i consumatori, i cui portafogli vengono svuotati dalle tasse. Ricordo ai signori delle istituzioni, anche se lo sanno bene, che abbiamo il record anche di quelle! Se almeno loro dessero l’esempio! Ahh la mia povera Italia, quella dei miei nonni, il paese bello e ricco di tante risorse, tranne che di disciplina e di saggezza…

Meglio che continui a leggere va… Altra notizia: “Con le azioni inserite nello ‪Sblocca Italia – dichiara all’Ansa il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – aiuteremo le aziende a fare un salto di qualità e aumentare il fatturato delle esportazioni con nuovi strumenti di promozione e di tutela del ‪‎Made in Italy ‪ ‎agroalimentare. Puntiamo a rendere più facilmente riconoscibile l’origine dei nostri prodotti e a rafforzare la lotta al falso Made in Italy”. Fonte Ansa Terra&Gusto del 29 Agosto 2014.

Una notizia che ho condiviso e che ha scaldato gli animi. Riporto alcuni commenti.

Arnaldo da Brescia: “Il salto di qualità!!! Vuol dire buttarsi dal ponte di Londra piuttosto che da uno sul Po…”

Salvatore Accurso Tagano: “Spero che sia vero. Continuiamo a fare entrare formaggi, latticini, salumi e tanto altro, da tutti i paesi del mondo, con nomi dei prodotti italiani. I più clamorosi sono il Parmigiano, il Grana e la Mozzarella. Se le etichette fossero chiare e ben leggibili, gli italiani si renderebbero conto di quanta immondizia mangiano.

Matteo Scibilia: “Non sono convinto che agli italiani interessi riconoscere un prodotto piuttosto che un altro… in fondo sono già riconoscibili i prodotti stranieri dai prodotti italiani.

Gian Carlo Spadoni: “In questa ottica agro alimentare dovrebbero essere coinvolti anche i ristoratori, con nuove regole per le insegne di cucina Italiana, con l’obbligo di Cuochi di Scuola Italiana, e l’utilizzo del 90% di prodotti Italiani. Allora si che tutto farebbe “sistema”. Perché se si mette tutto nelle mani del consumatore finisce come nelle liberalizzazioni sul commercio della ristorazione.”

Che dire… forse solo che un esame di coscienza sui nostri comportamenti dovremmo farlo tutti. In questi giorni di rientri, nei racconti che ho ascoltato da diverse persone tornate dall’estero, si intuisce facilmente quanto, sia i servizi che il senso civico di molti paesi, sia migliore del nostro.

Gli italiani, ahimè, sono un popolo indisciplinato. Il motivo è presto detto: non sappiamo rispettare le regole. Ma non solo, purtroppo continuiamo a interessarci come si suol dire, solo al ‘nostro orticello’. La cosa divertente è che siamo proprio noi stessi a rimarcare la cosa.

Quindi, che fare? Sulle produzioni devono intervenire pesantemente e nell’immediato le istituzioni di competenza, alleggerendo i meccanismi della burocrazia, e garantendo l’autenticità dei prodotti italiani con marchi facilmente intuibili. Spero vivamente che questi ultimi provvedimenti del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina siano efficaci in tal senso.

Riguardo alla disciplina, che ahimè latita, va reintrodotta in modo prioritario l’Educazione Civica, materia scolastica istituita da Aldo Moro nel 1958 in tutte le scuole, e attualmente inserita solo come appendice in altre materie. I risultati conseguenti a tale mancanza sono sotto gli occhi di tutti…

Forse resta solo da sperare che, vista la grave situazione in cui ci troviamo, qualcosa di decisivo venga fatto. Nel frattempo, visto che non è ancora uscito il sole, mi consolerò facendo una torta di mele, quelle del mio albero. 😉

 

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Commenti

Cosa dice l'Autore

CinziaTosini

Credo che la Terra ci possa salvare, se sapremo salvare lei.

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