Markedet, så vakkert så mye fortsatt lite kjent. Jeg sikter først og fremst til innlandet, og, for fans som meg, til sine gamle vinruter. Stier oversådd med åser og historiske landsbyer som får øynene til å gnistre av landskapets skjønnhet. Blant de mange, på min siste utflukt, Jeg ønsket å velge en som alltid har vært knyttet til dyrking av vintreet. En delvis fjellkommune hvis navn viser til kulten av gudinnen Cupra, en kursiv guddommelig beskytter av jordens fruktbarhet. Mi riferisco a Cupramontana, borgo storico situato a 505 metri s.l.m. nel cuore delle Marche, che dal 1939 si è guadagnato l’appellativo di capitale del Verdicchio, per la valorizzazione che ha saputo dare a questo vitigno.
Ricordo che anni fa, ad uno dei miei corsi di avvicinamento al vino, trovai singolare la somiglianza genetica che lega il Verdicchio ad un vitigno veneto. Mi riferisco al Trebbiano di Soave, coltivato nella provincia di Verona e Vicenza, men ikke bare. Tra le ipotesi più accreditate sembra che quest’antica ‘parentela’ sia dovuta ad una migrazione di agricoltori veronesi che nel Quattrocento, per fuggire alla peste, si trasferirono nell’anconetano. Un esodo forzato e documentato, che indusse la popolazione veneta a portare con sé anche le barbatelle delle loro viti. Ovviamente con il passare dei secoli questo vitigno ha saputo ben adattarsi alle condizioni microclimatiche e alle caratteristiche geomorfologiche del terreno, esprimendosi al meglio e assumendo una vera e propria identità organolettica, grazie alla quale può considerarsi un vitigno autoctono. Il Verdicchio – il cui nome ha origine dalle persistenti sfumature verdi dell’acino – è un vitigno versatile che, se lasciato invecchiare, sorprende per la complessità e l’eleganza. Due le denominazioni: Verdicchio dei Castelli di Jesi, di carattere e struttura con tratti alcolici importanti, e Verdicchio di Matelica, più delicato e con un modesto grado alcolico.
Mario Soldati nell’autunno del 1970, under sin andre reise for å oppdage ekte viner, raccontò in “Vino al Vino” il suo incontro con il Verdicchio, eller bedre, med Verdicchio fra vingården Castellucci di Montecarotto. En opplevelse full av intense aromaer, fersk, skarp. Grønnlige strågule farger. Smaker først søtet, så sur, con un’aromaticità che a Soldati riportò alla mente alcuni Riesling, Chablis, Gewürztraminer og Pinot grigi: «Klassen er den samme, men sammensetningen av aromaene er annerledes, spesielt for verdicchio, eller i det minste denne Verdicchio, og, kort sagt, unik." Bortsett til side, territoriet til Cupramontana er uløselig knyttet til vindyrking og produksjon av Verdicchio. Vandre gjennom gamlebyen, med et typisk middelalderaspekt, ho trovato assai interessanti le botteghe specializzate nella vendita di materiale per l’enologia. Synet av butikkvinduene deres sier mye om interessene til folket i disse landene.
Continuando con la mia passeggiata ad un tratto il mio sguardo si è rivolto ad una struttura a dire poco imponente. Un gioiello di architettura risalente a inizio ‘700 che avevo tutta l’intenzione di visitare. Peccato che fosse chiusa! Til tross for dette, come spesso accade nei piccoli paesi, se gentilmente chiedi… ottieni! Così è stato anche questa volta grazie all’assessore alla cultura del comune di Cupramontana, la gentile Maddalena Mennechella, che per caso si trovava sul posto per sbrigare alcune faccende. La sua cortese e simpatica ospitalità mi ha permesso di visitare il MIG – Museo in grotta, un percorso museale situato nelle magnifiche grotte del Convento di Santa Caterina. Un labirinto di cunicoli scavati nell’arenaria tutelati dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, in cui attraverso pannelli espositivi e materiali didattici viene raccontato il prodotto simbolo di questa terra: il Verdicchio. All’interno presente anche il Museo dell’etichetta, in cui sono esposte numerose etichette selezionate dal premio ‘etichetta d’oro’.
L’ultima tappa della mia escursione a Cupramontana è stata all’azienda agricola Ca’Liptra. Ma di questa visita vi racconterò meglio nel mio prossimo scritto. Ett, perché quel giorno le forti folate di vento mi hanno fatto pensare alla sua importante influenza in viticoltura. Prima di scriverne però voglio documentarmi meglio. 😉
MIG Musei in Grotta Cupramontana (AN) – www.museiingrotta.it
Photo credit Verdicchio: Turismo Cupramontana www.turismo-cupramontana.com